Formazione

Liberia, la neo-presidente esorta i rifugiati a tornare

Il messaggio di Ellen Johnson-Sirleafiu in un video per l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR)

di Redazione

La nuova presidente della Liberia, la signora Ellen Johnson-Sirleaf, ha esortato i rifugiati liberiani a considerare la possibilità di rimpatriare per partecipare all’opera di ricostruzione del proprio paese. In un video per l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), registrato nella giornata di ieri poco prima del suo giuramento, la signora Johnson-Sirleaf ha assicurato che il governo auspica il rimpatrio dei cittadini liberiani che vivono ancora al di fuori del paese. Ha inoltre promesso che il suo governo lavorerà insieme all’UNHCR e ad altri partner per reintegrarli all’interno delle proprie comunità, per individuare opportunità di lavoro e per aiutarli ad ottenere quei servizi primari indispensabili per riavviare una vita normale. Il messaggio registrato della neoeletta presidente farà parte di una campagna di informazione condotta dall’UNHCR e rivolta a circa 190mila rifugiati liberiani residenti in diversi paesi dell’Africa Occidentale. Molti di essi hanno osservato con particolare attenzione il processo politico che sta avendo luogo in patria per avere elementi sufficienti per decidere se e quando tornare a casa. Per molti, le elezioni pacifiche dello scorso novembre hanno rappresentato il segnale che dopo quattordici anni di scontri e violenze la Liberia ha ripreso il cammino verso la pace e la stabilità. Nel video-messaggio dell’UNHCR, la presidente dichiara di comprendere i timori che riguardano la sicurezza, la scarsità di alloggi e di servizi primari come scuole e ospedali, le dispute sulla terra e la mancanza di opportunità economiche. Ciononostante, la presidente Johnson-Sirleaf incoraggia caldamente i rifugiati liberiani a fare ritorno alle proprie case. Al picco massimo del conflitto in Liberia, circa 850mila persone sono fuggite dalle proprie case a causa degli scontri e delle violenze, 500mila delle quali sono rimaste all’interno del paese, mentre le rimanenti si sono sparpagliate in diversi paesi dell’Africa occidentale. A partire dalla firma dell’accordo generale di pace nel 2003, mezzo milione di persone ha fatto ritorno alle proprie comunità, tra i quali 200mila rifugiati e 300mila sfollati interni. Le operazioni di reintegrazione e di ricostruzione rimangono le priorità, poiché nei prossimi messi si assisterà al rimpatrio di altri rifugiati. L’UNHCR continuerà a portare avanti progetti nelle comunità, compresi progetti per ristrutturare e riparare case, strade, pozzi, scuole e ospedali. Gli stessi rimpatriati giocano un ruolo strategico nei lavori di risistemazione e i progetti forniranno loro opportunità di impiego. La presidente Johnson-Sirleaf ha descritto come “enorme” il compito di ricostruire la Liberia, ha anche rivolto un appello alla comunità internazionale affinché continui a sostenere questo sforzo.


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