Cultura

Liberi di guidare Ecco l’auto per tutti

C'è una Commissione statale che dovrebbe occuparsi dello studio e della diffusione delle tecnologie per la mobilità.Ma non lo fa.

di Federico Cella

L?automobile per molti disabili è probabilmente, il mezzo migliore per puntare all?integrazione sociale. Se opportunamente adattata, l?auto potrebbe diventare per almeno 200 mila persone (contando i disabili in possesso della patente di guida speciale e quelli che stanno cercando di ottenerla), l?ausilio perfetto per abbattere in un solo colpo molte delle invalicabili barriere architettoniche: quelle dei tram, degli autobus e dei treni, solo per citare qualche esempio.
Tuttavia, se consideriamo che l?organo statale deputato allo studio e alla diffusione delle nuove tecnologie per la guida, la Commissione interministeriale prevista dal Nuovo codice della strada, non si riunisce al tal fine dal marzo 1996, è facilmente comprensibile come l?informazione e l?accesso a questi dispositivi di adattamento dei veicoli sia quantomeno problematica. Fortunatamente, come spesso accade, a coprire il ?buco pubblico? sono intevenute altre realtà, quali il Centro superiore di ricerche e prove autoveicoli e dispositivi (Csr-Pad) e il Comitato italiano patenti di guida per tutti (Cipgt), che in questi anni hanno lavorato alacremente al fine di rendere disponibili anche nel nostro Paese le tecnologie utili per la guida delle persone con disabilità. E di informare i diretti interessati sulla presenza e reperibilità di tale dispositivi.
Un ottimo punto informativo sull?argomento è un sito Internet italiano dedicato al mondo dei motori –
www.automobilismo.it/ -, che ha tra le sue pagine una sezione interamente dedicata al rapporto tra automobili e disabilità. Di primario interesse è proprio la sezione (/disabili/adattamenti.htm) dedicata ai dispositivi per la guida approvati per la viabilità nazionale. Si tratta degli ultimi ritrovati che rendono l?accesso alla guida possibile per quasi tutte le patologie motorie: dalle diverse tipologie di servofrizioni, agli accelleratori sostitutivi del pedale a cerchiello (posti sul volante) oppure a manopola, fino ad arrivare alle monoleve per la guida dei tetraplegici. Rimane l?unico handicap, è il caso di dirlo, dell?esclusione dei sistemi di comando delle ruote a joy-stick, ritenuti inaffidabili dal ministero dei Trasporti (ma non da quelli di Inghilterra, Germania e Svezia, per esempio), ma che sarebbero necessari per venire incontro ad alcune forme di disabilità. Nella sezione suddetta sono anche disponibili gli indirizzi delle principali ditte produttrici di tali dispositivi (tra queste l?italiana Guidosimplex, tra le tre aziende europee leader nel settore: www.guidosimplex.it/it/homeit.htm).
Proseguendo nella navigazione interna al sito, oltre alle sezioni dedicate alla compravendita di mezzi adattati e alle prove su strada di questi, si giunge alla pagina intitolata ?Parliamone?, che propone alcuni link interessanti ad altre realtà sul tema. In particolare, si può venire proiettati all?interno del progetto Autonomy varato dalla Fiat. Oltre alla progettazione e alla realizzazione di automezzi predisposti per la guida di utenti disabili, a seguito dell?iniziativa la casa torinese ha aperto in tutta Italia otto Centri di Mobilità, patrocinati dai ministeri dei Trasporti e della Sanità. Si tratta di centri specializzati, dove il disabile, accompagnato da esperti fisioterapisti e istruttori, può provare, su appositi simulatori, l?effettività delle proprie residue capacità di movimento e, su strada, gli ausili più adatti che gli permettano di stare al volante come una persona ?normale?.
È possibile prenotare un esame, completamente gratuito anche se non determinante al fine di conseguire la sospirata patente speciale, telefonando al numero verde Fiat: 167-815015. Ma non c?è soltanto il colosso di Torino: il sito propone anche i collegamenti ai progetti proposti da Citröen e Saab, oppure ai camper adattati prodotti dalla Mercedes.
Un altro collegamento proposto dal sito è quello, italiano, alla Fiera di Dusseldorf
www.tradefair.it/,la manifestazione tedesca che presenta ogni anno il ?Reha?, una mostra dedicata agli ausili per la disabilità.
Ma non è tutto: il sito propone altre sorprese, come la pagina sulle gare automobilistiche per piloti davvero ?speciali?. Si tratta del Trofeo Autonomy, ossia nove gare su bolidi da corsa in cui i piloti sembrano tutto, meno che ?disabili?.

La sfida che ho vinto

È difficile parlare di una vita che all?improviso si blocca, mentre il tempo continua a passare. Ecco, dopo l?incidente dell?80 al Gran Premio di Long Beach, ho avuto il terrore di vivere ?in sottofondo?, dando fastidio alle persone che mi erano vicine. Ma non voglio parlare di quello che si prova nel sentire la propria libertà limitata. Voglio invece raccontare di come ci si sente riconquistandola. Certo sul momento è cambiato tutto anche per me. Le sale operatorie al posto dei circuiti internazionali, i lettini al posto dei box, i medici al posto dei meccanici. Era come trovarsi davanti ad una curva imprevista, diversa da tutte quelle che avevo affrontato fino a quel momento. Dietro a questa curva ho scoperto tutti coloro che stanno su una sedia a rotelle e che hanno problemi motori, una fila lunghissima di gente che non cammina con i piedi, ma con l?anima e che come me ha dovuto reinventarsi una vita che potesse in qualche modo calzare alle sue esigenze. Vorrei incontrarvi più spesso per strada, vorrei che ognuno di voi potesse guidare una macchina. Per questo cerco, ogni volta che ne ho la possibilità, di portare la mia testimonianza, con uno slogan rivolto a tutti quelli che credono ancora nel movimento: vogliamo e dobbiamo essere ?Liberi di Guidare?. ex pilota di Formula 1

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