Welfare

Liberato il reporter statunitense Matthew VanDyke

I ribelli hanno fatto irruzione nel carcere di Abu Salim di Tripoli e ridato la libertà a tutti i prigionieri. Tra loro il giovane giornalista, scomparso in Libia lo scorso marzo

di Daniele Biella

Una madre ritrova il proprio figlio scomparso, un giovane reporter, Matthew VanDyke, scappa da una delle prigione più temute al mondo, quella di Abu Salim a Tripoli. E’ la sensazionale notizia che arriva in queste ore dal cuore della guerra in corso in Libia, e che ridà la libertà a un altro giornalista (dopo i quattro italiani liberati poche ore prima in un’altra zona della città) e serenità ai suoi familiari. “Mi ha chiamato, sta bene”, ha fatto sapere la madre di Matthew, Sherry, alle tv locali di Baltimora, la città negli Stati uniti ove vivono i VanDyke. Forte l’emozione anche nella pagina di facebook che i suoi amici gli avevano dedicato, chiedendone la liberazione.

Il ragazzo, scrittore e giornalista free-lance, non aveva fatto avere più notizie dallo scorso 11 marzo 2011, quando era nella capitale libica per raccogliere interviste sulla ribellione in corso. Da quel momento, nessuno ha saputo più nulla di lui, e la famiglia ha temuto il peggio, poiché l’unica voce non confermata era quella di alcuni ex detenuti del carcere che dicevano di aver visto un giovane che parlava inglese dietro le sbarre di Abu Salim.

A quanto risulta dalle prime parole di Matthew, sembra che anche lui stesso non sapesse niente di quello che stava accadendo fuori dalle mura: all’arrivo dei ribelli per liberare lui e tutti gli altri detenuti, pensavano fosse giunta la sua ora. Invece, ha ritrovato la libertà.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA