Mondo
Liberati i due giornalisti francesi
Stephane Taponnier e Hervé Guesquière erano ostaggi da 547 giorni
BRUXELLES – “E’ una notizia straordinaria quanto inattesa”. Reagisce così Olivier Basille, rappresentante di Reporter Sans Frontières presso l’Unione Europea, mentre stappa una bottiglia di champagne per celebrare la liberazione di Stéphanne Taponnier e Hervé Guesquière, i due giornalisti francesi di France Télévision ritenuti in ostaggio da 547 giorni.
La notizia è stata diffusa poco fa dal sito del settimanale francese Le Nouvel Observateur e sul conto Twitter di Reporters Sans Frontières. La notizia è stata confermata dall’Eliseo. Taponnier e Guesquière erano stati rapiti esattamente 18 mesi fa dai talebani mentre realizzavano un reportage nella provincia di Kapisa, a est dell’Afghanistan. Assieme ai due giornalisti francesi, è stato liberato il loro interprete afghano Reza Din, mentre i due altri fixer rapiti anche loro il 29 dicembre 2009 sono stati rilasciati alcune settimane fa nella più grande discrezione.
Gli inviati di France Télévision si trovano attualmente nella base militare francese di Kabul, il loro arrivo in Francia è previsto per domani mattina.
I familiari di Taponnier e Guesquière hanno ricevuto la notizia direttamente dal presidente francese Nicolas Sarkozy mentre stavano partecipando a una manifetazione organizzata a Parigi da Reporters Sans Frontieres in occasione dei 547 giorni di detenzione.
Nel suo communicato stampa, Sarkozy ha voluto ringraziare “il presidente afghano Karazi per il modo con cui ha gestito questo caso e tutti coloro che hanno partecipato alla liberazione degli ostaggi”.
Il presidente del gruppo France Télévision ha espresso “un’emozione fortissima, una gioia immensa e un grande sollievo. Questa liberazione è il frutto di un lavoro inimmaginabile. In tutti questi mesi di cattività, ci sono stati degli alti e dei bassi, delle speranze e delle delusioni, ma siamo stati sempre estremamente prudenti”.
I contorni della liberazione dei due giornalisti sono ancora confusi. In un’intervista rilasciata a Le Monde, ll ministro della difesa francese, Gérard Longuet pensa che “non sia stata pagato nessun riscatto”. Una tesi sostenuta poco prima dall’Eliseo che ha rivelato profonde divergenze tra i talibani durante le trattative.
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