Famiglia

Liberalizzazioni energetiche e diritti dei consumatori

Aperto oggi a Roma il Consumeeting 2013. Domani è il giorno dei workshop, al centro dell'attenzione le prospettive per i consumatori. In uno dei workshop si vuol far luce sulle liberalizzazioni energetiche tra competitività e diritti.

di Redazione

Con la tavola rotonda dedicata ai “Diritti dei consumatori in Italia e in Europa. Quale consumerismo”, si è aperto questa mattina il Consumeeting 20013 Consumatori, imprese e istituzioni: idee a confronto. Due giorni di incontro-confronto tra i più importanti attori del consumerismo italiano ed europeo, promossi dal Consumer’s Forum.
Dopo la tavolo rotonda di oggi i lavori  proseguono domani mattina (Roma Eventi piazza della Pilota 4) con i workshop tematici dedicati a fare il punto e ad approfondire temi quali: “Educazione finanziaria in Italia e in Europa”; “Investimenti sulle reti, concorrenza, consumatori: il trilemma europeo”; "Evoluzione e prospettive della Conciliazione paritetica” per finire con “Facciamo luce sulle liberalizzazioni energetiche”.
I lavori si concludono con il workshop pubblico dal titolo “Diritti, liberalizzazioni e competitività. Quali prospettive per i consumatori?”.
 
Diritti, liberalizzazioni, competitività sono temi che interessando direttamente i consumatori in particolare nel campo dell’energia con un punto di domanda che è anche il titolo della relazione curata dal gruppo di lavoro energia del Consumer’s Forum: “Il mercato retail: una liberalizazioni incompiuta?”. Un quesito non da poco se si considera che a livello europeo le direttive hanno iniziato fin dal 1996 per il settore elettrico e due anni dopo per quello del gas a delineare un processo di liberalizzazione dell’intera filiera. Ma a quasi dieci anni dall’apertura del mercato libero in Europa (le direttive si sono focalizzate sulla vendita dell’energia al cliente finale a partire dal 2003) il bilancio, si legge nella relazione «è largamente insufficiente». Il perché è sintetizzato in quattro punti:
l’ingresso sul mercato di nuovi operatori è ancora marginale su scala continentale;
l’innovazione di marketing e di prodotto è ancora lontana, stretta tra obblighi spesso inefficienti;
i livelli di switching sono insoddisfacenti in molti paesi europei e si assiste, anche in casi positivi come l’Italia, ad un deterioramento del quadro competitivo;
la soddisfazione dei clienti finali appare quindi “in mezzo al guado” con forti differenze tra i mercati nazionali.

Restringendo lo sguardo all’Italia si ha da un lato un processo di apertura del mercato «sostanzialmente virtuoso per quanto riguarda le imprese» mentre «per quanto riguarda il mercato domestico e delle piccole e piccolissime imprese il bilancio è assai più contraddittorio». Nella relazione si ricorda che  nel 2012 il tasso di switching dei clienti domestici verso fornitori del mercato libero non integrati è stato pari solo al 6,4% per l’energia elettrica e a 4,5% per il gas (Dati Aeeg). Nei fatti ciò vuol dire che ci sono pochi nuovi operatori di dimensioni rilevanti sul mercato libero che a distanza di cinque anni hanno conquistato meno del 10% del mercato», il gruppo di lavoro sottolinea quindi come ci si trovi di fronte a una “liberalizzazione incompiuta”.

Ma in tutto questo come si inserisce il tema della tutela del consumatore, quello dell’autorità di regolazione, delle associazioni dei consumatori? Per affrontarlo occorre rifarsi all’iter del processo di liberalizzazione che ha visto in un primo momento nell'ambito della promozione della concorrenza, «interventi sul lato dell'offerta, misure che si sono però rivelate insufficienti, la liberalizzazione infatti non riusciva comunque a dispiegare tutti i suoi effetti. Si è pensato quindi di operare lato domanda e qui la chiave erano appunto i consumatori e la loro partecipazione attiva e consapevole nel mercato. In questo contesto  – prosegue la relazione – si è quindi sviluppata una regolazione più attenta al tema della tutela con meccanismi regolatori volti ad incentivare il consumatore verso un comportamento più consapevole e reattivo: il consumatore non ha solo bisogno di essere protetto ma ha una maturità e una consapevolezza tale da renderlo un interlocutore attivo nel mercato.
Ma alla base di tutto ci deve necessariamente essere un mercato efficiente e competitivo, dove la libera concorrenza e le forze di mercato dettino le regole creando opportunità sia per i clienti finali che per gli operatori nuovi entranti. E dove si riduca al minimo indispensabile l'esigenza di nuove regole, sole dove necessarie».

Oggi invece il mercato di vendita al dettaglio è caratterizzato da un complesso quadro di regole che costituiscono nella pratica delle forti barriere all’ingresso per nuovi operatori o comunque un freno all’acquisizione di quote significative di un mercato di per sé poco remunerativo.

In conclusione se avere la fiducia del consumatore è il primo obiettivo sia di chi li tutela sia delle stesse aziende. Perché, conclude il gruppo lavoro energia del Consumer’s Forum «Non esiste una vera liberalizzazione senza concorrenza e la concorrenza si realizza soprattutto nella tutela del consumatore. Ma è necessario oggi più che mai, liberare il potenziale della concorrenza e ridurre la sovra-regolamentazione inefficiente sul mercato finale».


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA