Politica

Libera stampa in libero Stato/1

di Riccardo Bonacina

L’articolo 44 del decreto legge 122, intitolato «Semplificazione e riordino delle procedure di erogazione ai contributi all’editoria» contiene una nuova sforbiciata ai contributi statali per l’editoria. Il fabbisogno per il 2008 dell’editoria nel suo complesso è stata stimata intorno ai 589 milioni di euro, 190 per i contributi diretti e 399 per gli indiretti, agevolazioni fiscali, postali, telefoniche. La finanziaria del precedente governo aveva già previsto per il comparto uno stanziamento di 414 milioni, dunque già al di sotto del fabbisogno. Ma ora Tremonti ha sforbiciato da quella cifra 87 milioni nel 2009 e 100 nel 2010. Qualcuno già parla di “morte della stampa libera e di sinistra” (L’Unità, Liberazione, Il Manifesto).

A me resta una domanda: ma che stampa libera e di sinistra è quella che dipende dai contributi dello Stato? Che stampa libera e di sinistra è quella che non ha un pubblico capace di garantirgli una vita degna?

E non lo dico in astratto ma dal sito di Vita, un’impresa editoriale senza oneri per lo Stato. Quindi si può. Si può essere editori liberi e indipendenti senza piegarsi ai brogli dei contributi statali!

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