Attivismo
Libera, a Trapani la Giornata nazionale per i 30 anni di impegno sociale contro le mafie
L'iniziativa dell'associazione fondata da don Luigi Ciotti, in collaborazione con Avviso Pubblico, prevede un corteo e alcuni seminari tematici. Aderiscono istituzioni, imprese, sindacati e organizzazioni nazionali e locali, tra cui Banca Etica, Fondazione Con il Sud, Fondazione Unipolis, Legacoop, Legacoopsociali, Calcestruzzi Ericina Libera, Cgil, Cisl, Uil, Cia, Coop, Cooperare con Libera Terra, Auser, Lauretana, Cesvop, Csv Etneo, Cesv Messina, Conservatorio di musica "Scontrino", Associazione nazionale interpreti della lingua dei segni italiana
di Redazione

“Il vento della memoria semina giustizia” è il titolo della 30esima edizione della Giornata nazionale della Memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie promossa da Libera e Avviso Pubblico, che si celebra oggi a Trapani. L’evento, che si svolge sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e in collaborazione con il ministero dell’Istruzione e del merito, ha l’obiettivo di rinnovare l’impegno nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione. Ieri si è svolta un’assemblea dei familiari presso il cinema/teatro Ariston, cui ha fatto seguito una veglia ecumenica di preghiera alla Cattedrale di San Lorenzo. Oggi è previsto un corteo nazionale con ritrovo in piazza Garibaldi alle 8 e partenza alle 9; alle 10:45 l’arrivo in piazza Vittorio Emanuele dove, a partire dalle 11, saranno letti i nomi delle vittime innocenti delle mafie. A mezzogiorno si terrà il discorso conclusivo di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera. Di pomeriggio, a partire dalle 14:30, alcuni seminari di approfondimento sulla lotta alla mafia.
Riconosciuta dallo Stato con la legge n. 20/2017, la Giornata è un momento cruciale per riflettere sulle sfide della provincia di Trapani e della Sicilia. Dal 1996, l’evento ha coinvolto una rete sempre più ampia di associazioni, scuole ed enti locali. Ogni anno, una nuova città diventa il palcoscenico dove i nomi delle vittime innocenti vengono letti come una sorta di “rosario civile”, mantenendo viva la loro memoria e il loro messaggio di giustizia.

Numerose le realtà nazionali e locali che parteciperanno ai lavori, tra cui Banca Etica, Fondazione Con il Sud, Fondazione Unipolis, Legacoop, Legacoopsociali, Calcestruzzi Ericina Libera, Cgil, Cisl, Uil, Cia, Coop, Cooperare con Libera Terra, Auser, Lauretana, Cesvop, Csv Etneo, Cesv Messina, Conservatorio di musica “Scontrino”, Associazione nazionale interpreti della lingua dei segni italiana.
«È un’iniziativa che richiama l’esigenza di un impegno partecipato e condiviso nella lotta alla criminalità organizzata e alla corruzione, che minano la crescita e lo sviluppo di interi territori», sottolinea Legacoop nazionale in una nota. «Il significato di questo appuntamento è pienamente coerente con lo spirito che anima l’esperienza cooperativa, dove la partecipazione attiva e la responsabilità condivisa delle persone sono la chiave per costruire risposte concrete per il miglioramento delle condizioni di una comunità, anche in quei contesti dove la forza del ricatto mafioso e la sua capacità di condizionamento a tutti i livelli, ne compromette la crescita economica e civile. Legacoop ha avviato da tempo una collaborazione con Libera che si è tradotta, in particolare, in un forte impegno per il riuso sociale di beni e di aziende confiscate alla mafia, anche attraverso la costituzione dell’Agenzia “Cooperare con Libera Terra” e il supporto di Coopfond, fondo mutualistico per la promozione cooperativa. Questo impegno è oggi reso concreto dalle 85 cooperative aderenti a Legacoop che, gestendo beni e aziende confiscate, hanno avviato percorsi di cambiamento culturale, dando dignità al lavoro e valorizzando i territori dove operano. Esempi di questa attività sono presenti proprio nel territorio di Trapani. Grazie al forte sostegno di Legacoop e delle cooperative associate, si sono costituite e sviluppate, in collaborazione con Libera, la cooperativa “Calcestruzzi Ericina Libera”, prima esperienza in Italia di cooperativa costituita dai lavoratori dell’azienda confiscata e fortemente impegnata in attività di economia circolare, e la cooperativa “Rita Atria Libera Terra”, intitolata alla testimone di giustizia scomparsa a 17 anni nel 1992, che gestisce terreni confiscati alla mafia coltivati con metodo biologico, ponendosi come esempio di economia agricola etica e giusta. Altre cooperative aderenti a Legacoop, nello stesso territorio, sia workers buyout da aziende confiscate, tra cui “Terramia”, sia altre cooperative sociali che gestiscono immobili confiscati come “Talenti” e “I Locandieri” testimoniano la possibilità di moltiplicare esperienze positive di riscatto dei territori. Queste esperienze sono il contributo della cooperazione all’attivazione di processi risarcitori alle comunità tramite i beni confiscati, e testimoniano la necessità che resti alta l’attenzione sul contrasto alle mafie e sui necessari strumenti, anche normativi, proprio nel rispetto e nel ricordo delle vittime innocenti delle mafie».

L’adesione è arrivata anche da Legacoopsociali. «A quasi 30 anni dalla legge 109 del 1996, le cooperative sociali sono protagoniste come realtà di enti gestori: sono 232 secondo i dati del dossier “Raccontiamo il bene” di Libera, seconde alle associazioni», sottolinea il presidente nazionale dell’organizzazione, Massimo Ascari. «Altri dati del dossier ci dicono che il 56,8% delle attività svolte nei beni confiscati riguardano attività di welfare e politiche sociali; il 25,6%promozione culturale e turismo sostenibile e solo il 10% attività legate all’agricoltura e all’ ambiente. La regione con il maggior numero di realtà sociali che gestiscono beni confiscati è la Sicilia con 285 soggetti gestori, segue la Campania 170, la Lombardia con 151 e la Calabria con 149. La creazione di lavoro equo e la restituzione di beni, aziende e immobili confiscati alle mafie alle comunità rappresentano la sfida per cui la cooperazione sociale non si sottrae e che, anzi, rilancia. Da Agrigento a Milano siamo protagonisti di progetti di inclusione lavorativa, di welfare e di cura affermando il valore della legalità unito a quello di giustizia sociale. La Giornata del 21 marzo è un appuntamento consolidato e fondamentale per richiamare l’impegno e la memoria, e la cooperazione sociale vuole portare il proprio contributo non solo sui valori della legalità e dell’antimafia ma anche sulla possibilità di creare un modello di economia sociale con la gestione dei beni, dei terreni e delle aziende confiscati alle mafie partendo dal Mezzogiorno fino al nord più profondo».

Anche la Coop si presenta di nuovo al fianco di Libera in occasione di questa Giornata. Con la sua rete di circa mille punti vendita in Italia, è il principale canale di diffusione dei prodotti di Libera Terra. «Un giro d’affari di più di quattro milioni di euro all’anno, generato per circa un quarto dai vini e a seguire da conserve, sott’oli, pasta, farine e frollini», spiega un comunicato dell’azienda. «Prosegue così l’impegno della cooperazione di consumatori al fianco di Libera che, anche quest’anno, in molti punti vendita delle cooperative aderenti, dal 13 al 26 marzo propone ai soci la possibilità di acquistare, attraverso degli sconti, i prodotti Libera Terra, il progetto nato per rimettere a frutto i terreni confiscati alle mafie, grazie al lavoro di nove cooperative sociali attive tra Sicilia, Calabria, Puglia e Campania. Coop ne valorizza i prodotti dal 2002, ospitandoli sui propri scaffali, e di fatto vendendo il 54% della produzione del Consorzio Libera Terra Mediterraneo (a cui aderiscono le nove cooperative produttrici)».

Sostegno anche ai campi estivi per la legalità, con Coop che, anche nel 2025, mette a disposizione dei giovani 18-30enni 75 posti in quattro campi estivi tra fine luglio e inizio di agosto, con adesione gratuita, nei territori compresi tra Piemonte, Calabria e Sicilia. Dal 21 marzo e fino al 30 aprile sarà possibile presentare la propria candidatura per il progetto Coop Youth Experience E!state Liberi 2024 per partecipare ai quattro campi di impegno e formazione sui beni confiscati alle mafie. Un’esperienza estiva fuori dal comune, un laboratorio di impegno e cittadinanza attiva per comprendere cosa sono queste associazioni criminali e come la società civile può riscrivere il futuro dei territori colpiti dalla criminalità, attraverso la condivisione e la legalità. Dal 21 al 27 luglio appuntamento a San Giuseppe Jato (Palermo) presso la cooperativa Placido Rizzotto che gestisce oggi più di 250 ettari di terre confiscate, e a San Sebastiano da Po (Torino), presso la cascina Caccia, impegnata nella piantumazione di noccioleti, nella realizzazione del miele e di altri prodotti food grazie alla collaborazione con altre realtà del territorio. Dal 28 luglio al 3 agosto a Polistena (Reggio Calabria) alla cooperativa Valle del Marro che gestisce appezzamenti nella Piana di Gioia Tauro, e a Belpasso (Catania) presso la cooperativa Beppe Montana, la prima realtà di Libera Terra ad operare nei territori tra Catania e Siracusa. Le giornate dei volontari trascorreranno tra impegni manuali o di supporto delle attività economiche delle cooperative nelle aree strappate alla criminalità organizzata, uscite nei luoghi di interesse e incontri con i testimoni e protagonisti della lotta alla mafia. Per presentare la propria candidatura basta iscriversi su coop.it/eventi/, poi tra maggio e giugno si terranno i colloqui motivazionali a cura di Coop e dei presidi provinciali e regionali di Libera.
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