Mondo
Libano: oltre la metà della popolazione è oramai sotto la soglia della povertà
La Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l'Asia occidentale ha lanciato oggi l'allarme: più della metà della popolazione del Paese è nella spirale della povertà. Una cifra più che raddoppiata nell'ultimo anno. L'idea di un fondo umanitario per la regione, per evitare il collasso economico e sociale
di Marco Dotti
Sono passate meno di due settimane dalla tragedia che ha scosso Beirut, ripercuotendosi su tutto il Libano e l’area mediorientale. L’ESCWA, ovvero la Commissione economica e sociale delle Nazioni Unite per l’Asia occidentale, ha lanciato oggi l’allarme: più della metà della popolazione del Paese è caduta nella spirale della povertà.
Una cifra aumentata vertiginosamente nell’ultimo anno, che rischia di crescere nei prossimi mesi.
«Colpito da un’esplosione catastrofica e con elevati picchi quotidiani di contaminazioni da coronavirus, il Libano è penalizzato dall’impatto di numerose crisi che hanno indebolito la sua economia e causato un aumento senza precedenti dei tassi di povertà», spiega il rapporto dell’ESCWA (lo trovate in calce all’articolo).
Secondo le stime della commissione dell’ONU, oltre il 55% della popolazione libanese vive oggi in condizioni di povertà e lotta per soddisfare i propri bisogni primari.
Questa cifra è quasi il doppio del tasso di povertà del 28% registrato l’anno precedente.
Le statistiche sulla povertà estrema sono infatti triplicate tra il 2019 e il 2020, passando dall’8 al 23%.
Nel Rapporto leggiamo inoltre che 2,7 milioni di persone sono considerate povere, guadagnando meno di 14 dollari al giorno. Ciò provoca una “significativa erosione” della classe media, che oggi rappresenta meno del 40% della popolazione.
Il rapporto sottolinea però l’importanza della solidarietà sociale e il ruolo che può essere svolto dalla cooperazione internazionale nell’attuale crisi.
Il Libano è tra i Paesi con le maggiori disparità di ricchezza nella regione e nel mondo. Nel 2019, il 10 per cento della popolazione più ricca ha accumulato il 70 per cento della ricchezza del Paese, pari a circa 232,2 miliardi di dollari. Per questo, la Commisione ha chiesto che si istituisca subito fondo di solidarietà nazionale, ritenuto fondamentale per evitare il collasso umanitario della regione.
Il Libano attraversa infatti la peggiore crisi economica e finanziaria della sua storia moderna, con tassi di disoccupazione in aumento e inflazione galoppante. La crisi è stata aggravata dalla pandemia di coronavirus e dalle misure imposte per combattere la diffusione della malattia, che hanno costretto il Paese a confinarsi per diversi mesi.
Infine, ricorda il quotidiano libanese L’Orient Le Jour, due settimane fa, la capitale e è stata devastata da una doppia esplosione nel porto, che ha distrutto le infrastrutture portuali di un Paese che importa l’80% del suo cibo, nonché interi quartieri della città, lasciando 300.000 persone senza tetto.
Il disastro del 4 agosto ha ucciso almeno 177 persone e ne ha ferite più di 6.500 in un Paese il cui sistema ospedaliero era già al collasso.
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