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Libano: minacce alla Commissione d’inchiesta Onu

Lorivela il responsabile della Commissione chiamata ad indagare sull'omicidio dell'ex premier Hariri

di Redazione

Il capo dell’inchiesta Onu sull’omicidio dell’ex premier libanese Rafik Hariri ha riferito oggi al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che i componenti della sua commissione hanno ricevuto molte “minacce”, alcune delle quali sono state “giudicate credibili dagli addetti alla sicurezza”. Detlev Mehlis, il magistrato tedesco che ha redatto un primo rapporto dell’inchiesta sulla strage di Beirut, nell’illustrare al Palazzo di Vetro i quattro mesi di lavoro investigativo finora svolto ha sottolineato che “nonostante tutte le precauzioni prese, il livello di rischio continuera’ ad aumentare, soprattutto dopo la pubblicazione della relazione”.

Entrando nel merito dell’indagine, che chiama in causa i servizi segreti del Libano e della Siria, il magistrato ha esortato il governo di Damasco a dare prova di una “maggiore e concreta collaborazione” da qui al 15 dicembre, quando scade il mandato della commissione istituita su richiesta del nuovo governo libanese. “Considerata la dimensione e la complessita’ del caso in esame, l’indagine al momento non puo’ considerarsi conclusa”, ha detto Mehlis ai quindici del Consiglio di Sicurezza, “Dovrebbe essere concesso piu’ tempo per approfondire gli elementi raccolti e per valutare quelli che stanno emergendo. La stessa commissione”, ha proseguito, “e’ dell’avviso che debba essere data un’altra occasione alle autorita’ siriane per dimostrare una maggiore e significativa cooperazione e per fornire qualsiasi prova di rilievo sull’omicidio”.

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