Formazione
Libano: Hezbollah blocca il paese e c’è chi grida al golpe
Il leader cristiano Gegagea, esponente della maggioranza antisiriana al governo in Libano, ha accusato Hezbollah di voler perpetrare ''un colpo di Stato''
di Paolo Manzo
Le principali strade del Libano e della capitale, Beirut, sono state bloccate questa mattina dall’opposizione filo siriana guidata dagli sciiti di Hezbollah che ha indetto uno sciopero generale contro il governo di Fouad Siniora. In un’atmosfera di forte tensione, cinque militanti del Libero Movimento Patriottico del cristiano filosiriano Michel Aoun, sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco in diversi incidenti occorsi nel paese. I militanti dell’opposizione hanno bruciato copertoni e vecchie auto, sparso sabbia, sassi e immondizia, e formato catene umane per bloccare le principali strade del Paese, compresa quella fra Beirut e l’aeroporto, malgrado fossero state dispiegate ingenti forze di sicurezza. Altissima la tensione in campo cristiano fra i filosiriani di Aoun e le forze di Samir Geagea, leali al governo. La televisione ha mostrato immagini di militanti dei due schieramenti che si fronteggiano, divisi dai soldati dell’esercito libanese. Nel quartiere cristiano di Jounieh, a Beirut, vi sono state risse fra i militanti dei due campi.
Secondo fonti di questo movimento, tre seguaci di Aoun sono stati feriti da colpi d’arma da fuoco presso Byblos, e una quarta, una donna, e’ stata investita ”intenzionalmente” da un automobilista. Un quinto militante dell’opposizione, appartenente al movimento filosiriano Marada guidato dall’ex ministro Suleiman Franjieh (nipote dell’omonimo e defunto ex presidente libanese), e’ stato ferito a Koura, nel nord del Libano. I tre feriti a Byblos sono stati ricoverati in un ospedale di Beirut e due sono in condizioni gravi. Le forze di sicurezza libanesi hanno arrestato chi ha sparato e lo stanno interrogando. Lo sciopero generale di oggi rappresenta una escalation della protesta contro il governo Siniora iniziata il primo dicembre. L’opposizione guidata da Hezbollah vuole rovesciare l’esecutivo filo occidentale, sostenuto dai governi arabi moderati, per sostituirlo con un governo in cui abbia diritto di veto. Il sunnita Siniora, che si appresta a partecipare alla conferenza dei donatori sul Libano del 25 gennaio a Parigi, aveva rivolto ieri sera un appello ad ignorare lo sciopero generale e a recarsi al lavoro normalmente.
Il leader cristiano Samir Gegagea, esponente della maggioranza antisiriana al governo in Libano, ha accusato l’opposizione guidata dagli sciiti di Hezbollah di voler perpetrare ”un colpo di Stato”. ”Questo e’ un colpo di Stato. Una rivolta in tutte le accezioni del termine”, ha dichiarato Geagea alla rete televisiva libanese Lbci, mentre militanti dell’opposizione hanno bloccato le principali strade del Paese e della capitale. Il leader cristiano si e’ rivolto all’esercito perche’ intervenga a protezione della democrazia e della liberta’ di tutto il popolo libanese. ”Se le autorita’ non svolgeranno il loro dovere, tutto puo’ accadere”, ha aggiunto.
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