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Libano: caso Hariri, regime di Assad rischia sanzioni

Il rapporto Onu sull'omicidio dell'ex premier libanese chiama in causa cinque dirigenti tra cui il fratello di Assad

di Chiara Brusini

Il rapporto Onu che implica cinque alti dirigenti siriani – tra cui il fratello del presidente – nell’omicidio dell’ ex premier libanese Rafik Hariri potrebbe minare la stabilita’ del regime di Bashar Assad. Il presidente, salito al potere cinque anni fa con la reputazione di un modernista, rischia oggi sanzioni Onu.

Con la morte del padre Hafez Assad, a luglio del 2000, la Siria sembro’ aver perso un dittatore e guadagnato un oftalmologo con piglio riformatore. Ma la realta’ era meno semplice, e meno rassicurante. I tentativi di riforma non intaccarono il rigido sistema politico-militare paterno. E la societa’, malgrado la promessa di nuove liberta’, cambio’ poco. Fu cosi’ che ”la primavera di Damasco” si spense nell’ortodossia. Assad capi’ di avere uno stretto spazio di manovra e presto comincio’ a parlare di ”riforme economiche prima che politiche”, come in Cina. Nel 2003, disse che l’opposizione siriana aveva male interpretato i riferimenti alla democrazia nel suo discorso d’investitura.

I critici attribuiscono all’inesperienza la difficolta’, per Assad, di conquistare alla Siria un posto nel nuovo ordine mondiale, con la dissoluzione dell’alleato sovietico, la destituzione dell’amico Saddam e la crescente pressione alla democratizzazione del Paese.

”La Siria e’ diventata una dittatura senza dittatore”. E’ il commento di un diplomatico europeo a Damasco. Assad replica – e lo fa alla Cnn – che non e’ logico da un lato accusarlo di essere un dittatore e dall’altro di mancare di autorita’. E nega di essere stato a conoscenza del complotto per l’omicidio dell’ex premier libanese Rafik Hariri.

Nato l’11 settembre del 1965, Assad parla inglese e francese, avendo studiato alla scuola franco-araba al-Hurriyet di Damasco prima di prendere medicina. Nulla suggeriva, come secondogenito, che fosse destinato alla presidenza. Tra il 1998 ed il 1992 decise di studiare oftalmologia a Teheran, poi ando’ a studiare a Londra. Nel 1994 la sua vita cambio’: il fratello mori’ in un incidente d’auto e Bashar torno’ a Damasco per entrare nella vita politica. Frequento’ l’accademia militare di Homs, divento’ comandante di battaglione nel 1994, colonnello nel 1999. Dopo la morte del padre il parlamento modifico’ la costituzione per togliere il limite d’eta’ (40 anni) e permettere a Bashar di candidarsi alla presidenza.

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