Medio Oriente

Libano, 300mila bambini fuggiti in Siria

Molti bambini viaggiano da soli, separati dai genitori o dalle famiglie. Sono a rischio di abusi, malattie e soffrono per la carenza di cibo, mentre l'inverno incombe. Ma in Siria già più del 72% della popolazione ha bisogno di assistenza: il numero più alto dall'inizio della crisi nel 2011. Si stima che il 45% sia costituito da bambini

di Redazione

Secondo Save the Children, nelle ultime sette settimane, circa 300mila bambini sono fuggiti dal Libano verso la Siria per cercare sicurezza a causa dell’aggravarsi del conflitto, ed arrivare in un Paese in cui i bisogni umanitari non sono mai stati così alti. 

Molti bambini viaggiano da soli, separati dai genitori o dalle famiglie, sono a rischio di abusi, malattie e soffrono per la carenza di cibo, mentre l’inverno incombe. Si stima che il 70% degli sfollati dal Libano alla Siria sia siriano, mentre il resto è libanese o di altre nazionalità. Le Nazioni Unite stimano che circa il 60% sia costituito da bambini e adolescenti, molti dei quali hanno un disperato bisogno di cure mediche, riparo, cibo e acqua.

Almeno 1,2 milioni di persone in Libano – un quinto della popolazione totale – sono sfollate da quando la violenza si è intensificata, compresi molti dei rifugiati siriani (in totale 1,5 milioni circa) che hanno trovato rifugio in Libano dall’inizio del conflitto nel loro Paese, 13 anni fa. 

«Quando è scoppiato il conflitto in Libano, ha portato con sé il terrore. Eravamo spaventati dai rumori dei bombardamenti e dei colpi di arma da fuoco, poiché vivevamo in una tenda che qualsiasi proiettile avrebbe potuto penetrare. Abbiamo visto edifici distrutti e sentito le urla delle persone che fuggivano dai bombardamenti. Siamo stati testimoni di eventi e situazioni terrificanti che non dimenticheremo mai. Siamo stati costretti a lasciare il Libano e a tornare in Siria», ha raccontato Maysa*, 28 anni, rifugiata siriana che viveva in Libano con il marito e i due figli piccoli e che, a causa delle violenze, è ora stata costretta a fuggire in Siria.

I bambini sfollati e le loro famiglie tornano in un Paese, la Siria, che sta soffrendo a causa di 13 anni di guerra e della conseguente crisi umanitaria ed economica, nonché per il devastante terremoto dello scorso anno che ha colpito il 38% della popolazione. Più del 72% della popolazione in Siria, pari a circa 16,7 milioni di persone, ha bisogno di assistenza: il numero più alto dall’inizio della crisi nel 2011. Si stima che il 45% sia costituito da bambini. 

«Di notte si gela e non ho niente per tenere i miei figli al caldo. Mio figlio si è ammalato a causa del freddo, ha avuto l’influenza e un’infiammazione in tutto il corpo. Ci è rimasto poco cibo. Vivo nella costante preoccupazione di assicurare cibo e vestiti ai miei figli», ha detto Maysa, descrivendo la sua situazione attuale.

«Molti di questi bambini e le loro famiglie che arrivano in Siria dal Libano hanno fatto lo stesso viaggio nella direzione opposta diversi anni fa, fuggendo dal conflitto e sperando di trovare nel Libano un luogo sicuro dove vivere. Tornano ora in un Paese in cui le condizioni umanitarie non sono mai state peggiori. Il costo del cibo in Siria è quasi raddoppiato rispetto all’anno scorso e il salario minimo copre solo il 16% di un paniere alimentare di base. Allo stesso tempo, mezzo milione di bambini ha avuto bisogno di cure salvavita per la malnutrizione acuta, situazione impensabile un tempo», ha dichiarato Rasha Muhrez, direttore della risposta di Save the Children in Siria. «Le comunità hanno un estremo bisogno di assistenza umanitaria, ma il sostegno internazionale si è quasi esaurito. Abbiamo bisogno urgente di fondi che diano priorità ai bisogni e alla ripresa dei bambini, dei giovani sfollati e delle comunità che li ospitano. L’accesso all’istruzione e il sostegno alla salute mentale e al benessere dei minori sono esigenze fondamentali in questo momento, così come l’investimento in programmi di recupero precoce per salvaguardare il loro futuro. La comunità internazionale deve sostenere con forza gli appelli per un cessate il fuoco e prevenire ulteriori violenze che stanno avendo un impatto così devastante sulla regione».

Save the Children e i suoi partner stanno sostenendo le persone in arrivo dal Libano attraverso la distribuzione di coperte, cibo, acqua e altri beni di prima necessità. 

*Nomi cambiati per proteggere l’anonimato

Roni Ahmed/Save the Children

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