Vogliamo valorizzare il protagonismo dei giovani nel volontariato, chiederci in che modo vogliono farsi coinvolgere da questa esperienza e in che modo le associazioni propongono di coinvolgerli». Così Tiziana Ferrittu (nella foto), responsabile nazionale per la promozione del volontariato giovanile, spiega il grande impegno della rete dei Centri di servizio nell’Anno europeo del volontariato.
Una ribalta internazionale per stimolare il coinvolgimento dei giovani in esperienze di solidarietà che li definiranno come persone e come cittadini, «e che rappresenta senza dubbio anche un canale attraverso cui rinnovare la governance delle associazioni». Si trova in fase di preparazione a Roma, per il mese di aprile, una due giorni dedicata al tema, «un convegno in cui saranno coinvolti in primis i ragazzi delle scuole superiori», prosegue Ferrittu, «per ascoltare dalla loro viva voce cosa si aspettano dal volontariato e che propensione hanno verso questo tipo di esperienza». Un’occasione per sfatare alcuni luoghi comuni, «come quello che i giovani non si impegnano più nel volontariato», sottolinea la responsabile. «Non è vero: il fatto è che magari non lo fanno attraverso le associazioni». Allora, proprio per parlare ai giovani anche attraverso canali più friendly come i blog e Facebook, CSVnet sta elaborando una sorta di “manifesto” o “lettera aperta” da sottoporre ai ragazzi. «Abbiamo consolidato dieci punti su cui ragionare:», spiega. «C’è il tema del lavoro, ad esempio, con la domanda se il volontariato giovanile paga, non paga o appaga. Auspichiamo che su questo documento, strada facendo, sia possibile ottenere l’adesione di altri soggetti del terzo settore».
Una delle attività più interessanti e in crescita nell’ambito dei servizi dei Csv è la promozione del volontariato nelle scuole. I numeri del 2009 lo dimostrano: quasi 3mila organizzazioni di volontariato sono state coinvolte e hanno potuto raggiungere oltre 160mila studenti dalle elementari alle scuole superiori. Ben 38 Centri di servizio hanno formalizzato accordi con singole scuole e 32 Csv direttamente con gli Uffici scolastici territoriali. Gli sportelli “Scuola e volontariato” sono passati da 63 nel 2008 a 66 nel 2009 e gli “stage” da 493 a 740.
La “punta di diamante” dei percorsi strutturati con stage è rappresentata dall’esperienza del Csv di Biella, che da diversi anni coinvolge mediamente 400 ragazzi ogni anno. Si tratta di un’attività scolastica realizzata in rete tra le scuole medie superiori della provincia di Biella, il Centro servizi, alcune organizzazioni di volontariato presenti sul territorio, enti pubblici e privati. L’iniziativa è inserita nel Pof di ogni singolo istituto aderente, previa approvazione del collegio docenti. Le linee fondanti della proposta (una settimana di “full immersion” nelle associazioni durante l’estate e una durante l’anno scolastico) si basano sul volontariato, sulla vita comune, sulla condivisione dell’esperienza. Le ricadute sono straordinarie: oltre all’opportunità di conoscere docenti e compagni in un ambito nuovo rispetto a quello scolastico, i ragazzi scoprono un modo diverso di guardare la realtà e la voglia di impegnarsi di più, anche attraverso scelte mirate di studio e formazione. [B.Ve.]
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