Sostenibilità

L’evento Coop per mettere fine all’uso di antibiotici negli allevamenti animali

La campagna Coop “Alleviamo la salute” torna a far parlare di sé con un evento sul consumo consapevole. Il 10 ottobre al teatro Litta a Milano, un evento in forma di TEDx, saranno ospiti Paolo Mieli, Philip Lymbery, Ceo Compassion in World Farming, Charles Foster Università di Oxford e Federico Taddia

di Redazione

Punta ad eliminare l’uso di antibiotici negli allevamenti animali, la campagna Coop “Alleviamo la salute”, che torna a far parlare di sé con un evento previsto per il 10 ottobre a Milano, dove Paolo Mieli, Philip Lymbery, Ceo di Compassion in World Farming, Charles Foster, dell’Università di Oxford e Federico Taddia, si alterneranno in una serie di interventi sul palco del Teatro Litta, sotto forma di Tedx.

Grande protagonista, la carne, con i suoi vizi e le sue virtù

Una campagna che per raggiungere il suo scopo comporta una vera e propria rivoluzione nei metodi di allevamento: complessivamente ne saranno interessati oltre 20 milioni di animali ogni anno e oltre 1600 allevamenti in Italia.

A Paolo Mieli spetterà il compito di tratteggiare una panoramica storica del rapporto uomo carne dalla preistoria all’evoluzione di un cibo “nobile” che si interseca con le trasformazioni sociali per arrivare ai giorni nostri a una diffidenza nei confronti di questo alimento che stando ai dati recentemente presentati del Rapporto Coop 2017 è interessato a cambiamenti radicali.

Per la prima volta dal dopoguerra i consumi di carni bianche hanno raggiunto in quantità quelle di carni rosse. E a fianco di vegetariani e vegani, cresce inoltre la percentuale di italiani che si dichiarano flexitariani (sono 18 milioni e rappresentano circa il 29%), ovvero di coloro che praticano un’alimentazione semi-vegana, pro-vegetali ma non anti-carne.

Con Philip Lymbery, Ceo di Compassion in World Farming la maggiore organizzazione non governativa per la protezione e il benessere degli animali di allevamento che si batte per mettere fine all’allevamento intensivo, torna dominante il tema dei metodi di allevamento, degli effetti che queste provocano sull’ambiente e per converso delle alternative possibili. Charles Foster, veterinario e antropologo dell’Università di Oxford, è anche l’autore di un sorprendente libro “L’animale che è in noi” in cui racconta la sua esperienza personale che lo ha portato a assumere sembianze di altri animali imparando a vivere come loro e dimostrando che i sei gradi di separazione fra noi e loro (il tasso, la lontra, la volpe, il cervo, il rondone) sono in realtà pari a zero. A Federico Taddia, giornalista e divulgatore eclettico, il compito di chiudere con leggerezza ragionando intorno alla domanda “Perché la carne ci fa paura?” con uno sguardo già proiettato verso il futuro in direzione hamburger tecnologico.

Tra le curiosità della serata la presenza in teatro di una galleria di sculture di carta raffiguranti vari animali, opera dell’artista Mauro Seresini: le stesse immagini nobilitano la campagna Coop.

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