Economia
L’Europa? Sia uno spazio unico per la filantropia
Fondazione CRT unica Italiana chiamata domani al Parlamento Europeo per ragionare sul “Single Market for Philanthropy”. «Vogliamo continuare a lavorare con il nuovo Parlamento di Bruxelles, con la Commissione e con i decision makers nazionali, per arrivare alla creazione di un ecosistema favorevole alla filantropia istituzionale», dice Massimo Lapucci
di Redazione
Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT e Presidente di European Foundation Centre domani, martedì 1 ottobre, sarà al Parlamento europeo di Bruxelles per un dibattito intitolato “Single Market for Philanthropy. Helping unlock the potential for public good across Europe”. Fondazione CRT – unica realtà non profit italiana selezionata per l’evento – parteciperà insieme alla fondazione tedesca Schwarzkopf Stiftung e alla fondazione belga Kick Cancer: parleranno al nuovo Europarlamento, alla presenza della vice Presidente Nicola Beer e del vice Direttore Generale Economia e Finanza della Commissione UE Kerstin Jorna.
«Mantenere aperto il canale di dialogo anche con le istituzioni europee appena insediate ci dà l’opportunità di rilanciare l’appello per un Mercato unico della filantropia, portato avanti negli ultimi mesi dai due principali network internazionali del settore: Efc e Dafne», dichiara Massimo Lapucci. «Vogliamo continuare a lavorare con il nuovo Parlamento di Bruxelles, con la Commissione e, contemporaneamente, con i decision makers nazionali, per arrivare alla creazione di un ecosistema favorevole alla filantropia istituzionale, in linea con le libertà e i diritti fondamentali dell’UE».
Paradossalmente il mercato unico che c’è per i capitali privati non c’è per i capitali filantropici, aveva spiegato Lapucci nei mesi scorsi: «Esistono ancora barriere alla circolazione delle risorse filantropiche tra gli Stati, non c’è un regolamentato per le fondazioni che vogliano essere crossborder, per progettazioni in pool ed europee». Per questo la richiesta di un mercato unico della filantropia.
«Solo così – prosegue Massimo Lapucci – sarà possibile massimizzare l’impatto e i benefici per i cittadini e la collettività di un settore che, in Europa, genera risorse per 60 miliardi di euro l’anno in molteplici ambiti, come l’ambiente, la cultura, il welfare, la lotta alla povertà, l’emergenza migranti, l’istruzione, la salute, la ricerca, lo sviluppo sostenibile. In un’epoca caratterizzata da molteplici sfide globali che, per complessità, varietà e urgenza, hanno pochi precedenti nella storia, le fondazioni e gli operatori del mondo della filantropia hanno una grande responsabilità: assolvere alla propria missione riequilibratrice delle disuguaglianze economiche e sociali, principale terreno di crescita per chi vuole dividere anziché unire, alzare barriere anziché abbatterle, far arretrare anziché difendere e riaffermare lo spirito originario del progetto europeo che si fonda sui valori dell’uguaglianza, della democrazia, del pluralismo, della giustizia, della solidarietà, del benessere della persona e del rispetto delle regole».
Foto Giorgio Perottino, Getty Images
Nessuno ti regala niente, noi sì
Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.