Welfare

L’Europa in piazza

Manifestazione a Bruxelles contro i tagli UE. Intervista a Conny Reuter, presidente di Social Platform

di Joshua Massarenti

Bruxelles capitale della contestazione sociale europea. Migliaia di manifestanti hanno risposto all’appello della Confederazione europea dei Sindacati (che riunisce una cinquantina di organizzazioni sindacali provenienti da 30 paesi) per protestare contro i piani di austerità adottati dai governi UE. Gli organizzatori sperano di mobilitare 100mila persone, chiamate a sfilare questo pomeriggio nelle strade di Bruxelles. L’euromanifestazione coincide con la proposta fatta oggi dalla Commissione europea di instaurare nuove sanzioni per gli Stati Membri della Zona Euro che non rispettano le regole del patto di stabilità. Per Conny Reuter, presidente di Social Platform, la più importante piattaforma europea di organizzazioni non profit, “la Commissione non fa altro che concentrarsi su misure rigorose da adottare per salvare il patto di stabilità. Bene, sarebbe anche il caso di riflettere sull’impatto sociale di questo genere di proposte. Oggi la crisi sta colpendo milioni di cittadini europei, e l’unica risposta che i governi sono stati in grado di fornire sono i tagli budgetari. La solidarietà sociale è a rischio, ecco perché abbiamo deciso di scendere in strada anche noi”.

Vita: Intanto l’Anno europea per lotta contro la povertà prosegue nell’indifferenza più assoluta…
Conny Reuter: E’ ancora troppo presto per fare un bilancio, ma non sarei così pessimista. A differenza della Strategia di Lisbona, la Strategia EU 2020 adottata dal Consiglio nel giugno scorso ha incluso per la prima volta un obiettivo quantificato per ridurre la povertà nel prossimo decennio. Questo significa che la lotta contro la precarietà sociale non si fermerà nel dicembre 2010. Certo, ci si aspettava molto di più. Il contrasto più clamoroso è certamente la scelta di dedicare quest’anno europeo a una tematica sociale altamente problematica e i tagli budgetari adottati dai governi europei. In Europa ci sono 23 milioni di disoccupati, ai quali si sommano milioni di lavoratori che vivono in condizioni molto precarie. Le misure di austerità stanno avendo un impatto molto negativo sulle categorie sociali più fragili come i migranti e gli handicappati.

Vita: Quali sono le battaglie prioritarie?
Reuter: L’accesso a lavori di qualità e a una formazione migliore, la garanzia di una paga decente, una maggiore protezione sociale, servizi pubblici e sociali di qualità. Con il nuovo Trattato di Lisbona, la vera sfida di Social Platform consiste a mobilitare le nostre reti nazionali che devono raddoppiare le pressioni sui loro governi e parlamentari. Il Consiglio Ue è una fortezza che dobbiamo assolutamente conquistare. La lotta contro la povertà si decide lì.


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