Famiglia

L’Europa deve rifarsi il look

«L'Unione ha migliorato la nostra vita. Ma in molti non se ne rendono conto». Per questo occorre cambiare marcia. A partire dal coinvolgimento della società civile

di Rose Hackman

Lucio Battistotti dal primo settembre è il nuovo direttore della rappresentanza in Italia della Commissione europea; succede a Pier Virgilio Dastoli che ha ricoperto lo stesso incarico negli ultimi anni. Originario di Vicenza e laureato in Scienze politiche all’università di Padova, Battistotti è entrato in Commissione nel 1983. Ha fatto parte del gabinetto della commissaria europea Emma Bonino a metà degli anni 90, e ha già lavorato alla Rappresentanza di Roma nel periodo d’introduzione dell’euro.
Vita: Come viene vista la società civile ai piani alti di Bruxelles?
Lucio Battistotti: Dal 2004 ad oggi il primo commissionario della Comunicazione, Margot Wallstrom, ha investito molti soldi nella società civile. Non so chi sarà la persona a prendere la sua posizione quest’autunno, però non penso che la società civile sarà messa da parte.
Vita: L’Europa di oggi è diventata irrilevante per i suoi giovani. Come si può rilanciare l’immagine di Bruxelles?
Battistotti: Bisogna ricordare ai cittadini europei quanto hanno guadagnato con l’esistenza dell’Unione. Ci sono tante cose che l’Europa ha fatto per i suoi cittadini, non solo in materia di pace, ma anche nella vita di ogni giorno. Come l’Erasmus e le leggi sul trasporto: oggi il viaggiatore è protetto in materia di overbooking, per esempio. Questi tipi di storie vanno messi in risalto per fare capire alla gente l’importanza delle istituzioni. Come? Comunicando l’Europa, magari tramite degli spot pubblicitari che raccontano delle storie di successo dell’Europa a livello locale. L’Italia è un Paese localista, bisogna tener conto di questo.
Vita: Ma queste potenziali campagne pubblicitarie non verrebbero viste come propaganda?
Battistotti: Sì, forse? È proprio questa la difficoltà.
Vita: Molto spesso le istituzioni europee vengono viste solo come bancomat…
Battistotti: Il nostro budget è veramente piccolo, ma il mio lavoro qui corrisponde quasi a quello di ambasciatore. Devo spiegare varie situazioni, politiche e posizioni per fare in modo che tutti siano informati sull’Europa. Sono qua per far evitare le gaffe?
Vita: A quanto ammonta il suo budget per la società civile in Italia?
Battistotti: Difficile da dire. Direi intorno ai 100mila euro. È poco, è vero, ma altri fondi partiranno direttamente da Bruxelles.
Vita: Risorse che serviranno per fare cosa?
Battistotti: Organizziamo tavoli di coordinamento con rappresentanti ogni tre-quattro mesi. Poi organizziamo forum con la società civile su grandi temi. Quest’ultima modalità d’incontro ha riscosso molto successo nel passato. C’è anche da notare che il posto della dottoressa Elena Montani presso la Rappresentanza a Roma come responsabile per la società civile è una posizione che non esiste in nessun altra rappresentanza in Europa. Sono molto orgoglioso di questo, e vorrei farne una best practice per le altre rappresentanze.
Vita: Quando sarà il prossimo forum?
Battistotti: Il prossimo si terrà a Napoli il 27-28 novembre. Lancerà la discussione sul tema del prossimo anno europeo: la lotta alla povertà e all’esclusione sociale. I temi sono vasti e vanno dal reddito minimo garantito alla green economy.


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