Sostenibilità

L’Europa ci osserva

di Redazione

Sono ben 52 le infrazioni comunitarie in materia ambientale che riguardano l’Italia, 15 di esse in tema di rifiuti, 9 per violazione delle direttive Habitat e Uccelli a tutela della biodiversità, 7 sull’inquinamento atmosferico e altrettante sulla Via (Valutazione di impatto ambientale), 4 su pesca, acque ed energia, una infine su danno ambientale e Ipcc. Di esse, 18 sono nella fase di messa in mora, 11 alla fase di parere motivato, 6 in attesa di giudizio della Corte di Giustizia, 6 già arrivate alla sentenza di condanna da parte della Corte (fase precontenziosa e contenziosa). A seguito della sentenza di condanna, si contano 7 infrazioni di messa in mora, 3 nella fase di parere motivato, una in attesa di sentenza della Corte di Giustizia.

Come funziona la Procedura di infrazione
La Commissione, nel caso ritenga sia violata una disposizione comunitaria tale da richiedere l’avvio di una procedura di infrazione, procede alla costituzione in mora dello Stato membro interessato, ingiungendogli di presentare le sue osservazioni entro un termine specificato, generalmente di due mesi (primo avvertimento scritto). In considerazione della risposta o in assenza della stessa da parte dello Stato membro interessato, la Commissione può decidere se emettere un parere motivato nei confronti dello Stato membro (secondo avvertimento scritto). Se lo Stato membro non accoglie le richieste del parere motivato, la Commissione può decidere di adire la Corte di Giustizia, che emetterà la sua sentenza (fase contenziosa). A seguito della sentenza di condanna (procedura di infrazione), la Commissione, se ritiene che lo Stato membro non abbia preso i provvedimenti necessari per eseguire la sentenza, può dar corso ad un’ulteriore procedura di infrazione e ad un nuovo giudizio innanzi alla stessa Corte per l’esecuzione della sentenza, chiedendo il pagamento di una somma forfettaria e di una penalità di mora.Desirée Martinoja


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