Non profit
Leucemie, nuove speranze
Il professor Mandelli, presidente dell'Ail: stiamo facendo grandi progressi scientifici
Il 21 giugno è la giornata nazionale per la lotta contro leucemie, linfomi e mieloma. Un appuntamento organizzato dall’Ail per informare, raccontare i progressi della ricerca, sensibilizzare i cittadini. Per far comprender sempre meglio all’opinione pubblica che per vincere la battaglia, occorre essere uniti.
Traguardi «rivoluzionari»
Quest’anno peraltro ci sono anche informazioni molto molto importanti da dare. Cominciando da risultati che il presidente Ail, professor Franco Mandelli, ha definito «rivoluzionari», raggiunti grazie all’alleanza fra l’associazione e il Gimema (Gruppo italiano malattie ematologiche dell’adulto). Uno studio interamente italiano, infatti, dimostra come un farmaco “intelligente” di seconda generazione, l’imatinib, utilizzato da anni contro la leucemia mieloide cronica sia molto efficace nel trattamento di un’altra gravissima patologia, la leucemia linfloblastica acuta Ph positivo. Molti più dell’interferone, per lo più usato fin qui. A distanza di 7 anni, l’86% dei pazienti è sopravvivente (in precedenza la trasformazione della malattia dalla fase cronica a quella acuta era pressoché ineluttabile). È solo un esempio dei progressi scientifici: «Rispetto al passato è un sogno», ha spiegato Mandelli, nel corso della conferenza stampa di presentazione, «quando dovevamo dire ai genitori che i loro figli avevano poche settimane di vita». «Nel caso dei pazienti anziani trattati senza chemioterapia, solo con imatinib, è stata ottenuta la remissione completa, anche se per un periodo transitorio. Questo ha permesso di prolungare la sopravvivenza di questi pazienti e di seguire una terapia senza necessità di ricovero ospedaliero», ha aggiunto Marco Vignetti coordinatore Centro dati Gimema. «Nei pazienti più giovani, invece, si è visto che l’associazione con la chemioterapia consente di migliorare la qualità della remissione. Oggi, dunque, anche pazienti giovani possono essere trattati senza chemioterapia fin dall’inizio della malattia, senza subire quindi gli effetti collaterali della chemioterapia che addirittura, in alcuni casi possono essere fatali».
Le prossime tappe
Fra gli impegni che Ail vuole comunicare ai cittadini, anche quello relativo alla qualità della vita. A proposito della quale sta conducendo una ricerca scientifica, i cui primi risultati si conosceranno nel prossimo ottobre. Si tratta del primo studio al mondo sulla qualità della vita dei pazienti affetti da leucemia mieloide cronica trattati con Glivec, è stato avviato alcuni mesi fa a cui partecipano 27 centri italiani con l’obiettivo di valutare l’effetto sulla qualità della vita di un farmaco che è assunto quotidianamente e che dovrà essere assunto per tutto il corso della vita. «Per la leucemia mieloide cronica si può dire che con l’avvento di imatinib nel 2001, la qualità della vita è migliorata moltissimo: precedentemente, infatti, il trattamento con l’interferone provocava effetti deleteri. L’imatinib è stata una rivoluzione, sia sul piano clinico, perché ha dato una sopravvivenza più alta, che sul piano della qualità della vita» – ha ricordato Fabio Efficace, responsabile QoL Gimema. E migliorare la qualità della vita, può voler dire contenere anche la spesa pubblica. «È chiaro che a noi stanno a cuore soprattutto i pazienti, ha spiegato a Vita Franco Mandelli, «ma è comprensibile che gli amministratori debbano avere un occhio anche al budget. A loro dico che appunto migliorare la qualità della vita può voler dire risparmiare risorse che potranno essere utilizzate per altro. Fra qualche mese, del resto, sarà ultimata una indagine sull’assistenza domiciliare che stiamo conducendo a Roma. Contiamo di avere utili indicazioni».
Molte le iniziative
Intorno alla giornata nazionale, vi è un fittissimo calendario di eventi diffusi su tutto il territorio nazionale (vedi il sito www.ail.it). Fra tutti segnaliamo l’istituzione di un numero verde – 800-226524 – attivo dalle 8 alle 20 di martedì 23 giugno. Otto importanti ematologi risponderanno ai quesiti telefonici (fra loro, Franco Mandelli, Giuseppe Fioritoni, Enrico Madon, Sante Tura, Michele Baccarani). «Un modo per essere vicini ai malati», ha sottolineato il presidente Ail, «e soprattutto per ricordare ai cittadini che il contributo di tutti è più che mai indispensabile perché, nonostante gli indiscutibili successi degli ultimi anni, c’è ancora molto da fare e da ricercare».
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