Cultura

“Lettori alla Pari”, il progetto dove la lettura è un viaggio inclusivo

Edizioni La Meridiana, attraverso il progetto "Lettori alla Pari", sta provando a coinvolgere editori, autori, docenti di sostegno, illustratori, biblioteche, librai, educatori, insegnanti di tutta Italia per connetterli in una rete capace di raccontare e condividere tutte quelle esperienze che applicano il diritto alla lettura per le persone con disabilità e difficoltà cognitive o linguistiche

di Emiliano Moccia

«Garantire il diritto alla lettura ad ogni persona è un segno di democrazia, di civiltà e di partecipazione di ogni Paese. Fare cultura significa per noi generare e coltivare un cambiamento. E questo cambiamento va accompagnato, sostenuto, incoraggiato con l’idea di disegnare un mondo diverso ed incidere nella società». Elvira Zaccagnino è la direttrice di Edizioni La Meridiana, nata a Molfetta (Bari) – il prossimo 13 gennaio festeggerà i 35 anni di attività – nel vivace clima di impegno sulle questioni dell’emarginazione, della pace e della nonviolenza creatosi intorno alla coinvolgente figura del vescovo don Tonino Bello. Ed è proprio sulle sue tracce e sui suoi messaggi di inclusione che ancora oggi si muove questa casa editrice del Sud che, attraverso il progetto “Lettori alla Pari”, sta provando a coinvolgere editori, autori, docenti di sostegno, illustratori, biblioteche, librai, educatori, insegnanti di tutta Italia per connetterli in una rete capace di raccontare e condividere tutte quelle esperienze che applicano il diritto alla lettura per le persone con disabilità e difficoltà cognitive o linguistiche.

Libri per simboli, audiolibri, attività di formazione. Il progetto “Lettori alla Pari”, ideato e coordinato da edizioni la meridiana, ha ricevuto il sostegno della Regione Puglia grazie al bando “Custodiamo la Cultura in Puglia 2021 – Misure di sviluppo per lo spettacolo e le attività culturali. «Consentire ad ogni persona di poter leggere significa prendere atto che ognuno può accedere in autonomia alla lettura di un testo in modi differenti, a seconda della propria abilità fisica e mentale, se solo gli viene data la possibilità di farlo – evidenzia Zaccagnino – . Se la lettura è un diritto, allora noi editori abbiamo il dovere di garantire questo diritto attraverso la realizzazione di alcune tipologie di libri specifici, dove ciascuno in base alle proprie disabilità o esigenze può comunque leggere o ascoltare una storia, esercitando pienamente il proprio diritto, perché la lettura è uno strumento di conoscenza che accompagna una persona per tutta la vita, anche in età adulta, e non solo quando è un bambino».


35 anni di attività sono un risultato non facile da raggiungere se si pensa che tutto è nato in questa fetta di Puglia lontana dai grandi circuiti editoriali e con una crisi del libro che negli ultimi anni si è fatta sentire in modo importante. Eppure, durante questo lungo percorso la meridiana non ha mai smarrito la sua direttrice: «Pubblicare libri di catalogo, che mettono in circolo competenze e contaminazioni con un’attenzione particolare ai temi sociali, delle culture formative e della spiritualità». Per questo, “Lettori alla Pari” è andato a potenziare l’offerta del catalogo e ad utilizzare nuovi linguaggi. «La collana “Parimenti” – racconta Zaccagnino – prevede la realizzazione di una collana di testi cartacei in simboli, strumento codificato della Comunicazione Aumentativa, che permetta a soggetti svantaggiati sul piano dell’apprendimento per disabilità cognitive o linguistiche di leggere. Stiamo pubblicando testi classici e stiamo verificando che i simboli facilitano molto la lettura e sono utili anche per i cittadini stranieri che devono imparare la lingua italiana». Tra i libri pubblicati: “Il Diario di Anna Frank”, “Dracula” di Bram Stoker, “A Said piaceva il mare” di Roberto Parmeggiani” ed altri.

«Noa, una bambina di 11 anni, lo scorso mese di dicembre ha letto “Canto di Natale”, il classico di Charles Dickens che abbiamo tradotto in simboli. La piccola si è emozionata molto a leggerlo con la mamma, trasformando i suoni gutturali in emozioni condivise. Il progetto ci ha permesso di avviare anche la realizzazione di “Audiolibri” per garantire un’alta accessibilità del contenuto letterario a persone con disabilità visiva e a persone con DSA, oltre ad essere uno degli strumenti digitali di lettura in crescente utilizzo e diffusione in Italia. Il percorso – spiega – punta a trasformare alcuni testi del nostro catalogo in audiolibri, come “Il mio Afghanistan” di Gholam Najafi che presenteremo ufficialmente il prossimo 19 marzo in occasione dell’evento di chiusura del progetto».

La terza ed ultima azione di “Lettori alla Pari”, invece, guarda alla formazione, «perché qui al Sud è ancora un po’ latente, invece abbiamo necessità di formare i bibliotecari o i librai sul sistema all’accessibilità alla lettura affinché siano capaci di capire le difficoltà del lettore e proporre gli strumenti di lettura più adeguati ai singoli casi. La “Fiera dei Lettori alla Pari” che abbiamo organizzato a settembre è stata dunque un’occasione per far connettere esperienze diverse, per aggregare editori che pubblicano libri accessibili, per dare concretezza ad una necessità, ad un bisogno di lettura e formazione che troppo spesso è stato negato – o raggiunto con mille difficoltà – dalle persone con disabilità e le loro famiglie». Intanto, c’è da festeggiare i 35 anni di attività, gli oltre 600 volumi pubblicati con la finalità di «favorire l’inclusione dei nostri lettori, di proporre testi in grado di sollecitare riflessioni, scambi, opinioni». Ed anche se «facciamo fatica a far entrare i nostri libri nei normali circuiti di vendita, di distribuzione, nelle librerie – conclude Zaccagnino – sentiamo forte l’esigenza di garantire il diritto alla lettura e alla letteratura ad ogni persona».

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.