Welfare

Lettere dal fronte sociale/10. Aiutateci perché tutti siano ascoltati e aiutati

Un giorno, presto, torneremo a fare insieme teatro, musica, arte. Ad abbracciarci. Adesso è il momento dell'emergenza e dobbiamo pensare ad altro. Con il cuore, senza pensarci troppo, lavorando. Preferendo i fatti alle chiacchiere, le proposte alle critiche, i sorrisi ai mugugni

di Ugo Bressanello

Non ci siamo fermati un istante.
Perché, aldilà delle Fasi e degli Annunci, questa emergenza ha creato Problemi e Bisogni che non sempre hanno trovato risposta concreta, non tutti almeno. E che non avranno soluzione vera, di certo non a breve.

Per questo ci siamo attrezzati per la spesa che ormai diamo a 1.200 persone ogni settimana. Un bisogno che purtroppo cresce ogni giorno e che coinvolge tante famiglie in grande difficoltà a dare da mangiare tutti i giorni ai propri bambini. Per questo offriamo gratuitamente gli appartamenti dei Buoni e Cattivi a infermieri e medici che lavorano al Centro Covid. Perché non se la sentono di tornare a casa dai loro cari, e noi li ospitiamo con riconoscenza e affetto.

Per questo portiamo nelle case degli studenti invisibili, quelli che non hanno internet e computer, un tablet e la connessione per seguire le lezioni di scuola, rivedere i compagni, salutare gli amici. Anticipando e accompagnando quello che le scuole stanno cercando di fare tra mille affanni.

Nelle Comunità di Domus de Luna, intanto, i bambini e i ragazzi trascorrono le loro giornate tra compiti, giochi, chiacchiere.
Non è facile per loro, lontano dalle famiglie, dagli amici, dai contatti esterni. Non è facile per gli educatori che si stanno dedicando loro con ancora più impegno, tempo, accudimento. Per farli sentire meno soli, per aiutarli ad affrontare queste strane e difficili giornate.

Mentre i Buoni e Cattivi accompagnano la loro opera di volontariato preparandosi ad una riapertura diversa, pensata per non lasciare indietro nessuno e trovare nuove forme di lavoro, orgoglio e riscatto. Per chi merita una possibilità nuova di domani.
Attività molto vere e operative che si accompagnano ad un lavoro di partecipazione e proposta alle istituzioni, perché si attivino nelle aree che non sono state ancora considerate. Bambini in difficoltà, periferie, imprese sociali. Perché possano trovare una via alla concretezza, che è necessario accompagni sempre i buoni propositi.

Così, ad esempio, per dare una mano vera a chi ha bisogno, l'Exmè è cambiato.
Dove c'era il teatro ora ci sono le verdure appena raccolte, nello sgabuzzino gli scaffali per conservare pasta, riso, cibo in scatola. Nella stanza del doposcuola ci sono gli scatoloni ancora da ripartire, nella sala riunioni la centrale operativa che risponde e organizza raccolte e consegna, al Centro o a domicilio.
La casetta dove c'erano vestiti e giochi è diventato il punto di distribuzione, esterno e distinto dai luoghi dove il cibo viene conservato. Ad assicurare sicurezza, sia a chi beneficia di Ti Abbraccio sia a chi opera perché funzioni.
Perché tutti siano ascoltati e aiutati.
E ci stanno dando una mano in tanti, sono giorni difficili ma pieni di solidarietà: associazioni, imprese, singoli che vogliono fare la differenza.

Grazie a chi è al nostro fianco in questi nostri impegni. Un giorno, presto, torneremo a fare insieme Teatro, Musica, Arte. Ad abbracciarci. Adesso è il momento dell'emergenza e dobbiamo pensare ad altro. Con il cuore, senza pensarci troppo, lavorando. Preferendo i fatti alle chiacchiere, le proposte alle critiche, i sorrisi ai mugugni.

Come abbiamo sempre fatto, oggi ancora di più.

*Presidente della Fondazione Domus de Luna che ha lanciato anche su Facebook una raccolta fondi

In apertura foto da Facebook

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