Cultura

Lettera aperta al ministro Castelli. Abbiamo bisogno di Sofri

Il segretario generale di Intersos rivolge al guardasigilli una richiesta irrituale: "Noi umanitari abbiamo bisogno di lui".

di Nino Sergi

Caro ministro Castelli, avrei di gran lunga preferito inviarLe questa lettera in modo riservato ma, conoscendo le burocrazie ministeriali, sono certo che non le sarebbe mai arrivata mentre avrei ricevuto una gentile risposta dalla sua segreteria con la frase di rito “l?on. ministro terrà nel dovuto conto…”. Anche se restìo, lo faccio quindi in modo pubblico, pregandola di scusarmi.
Sono il responsabile di un?organizzazione umanitaria, Intersos, che da più di 10 anni cerca, con i propri operatori, di dare risposte efficaci ai gravi bisogni delle popolazioni in pericolo nelle gravi emergenze causate da guerre e carestie. In Cecenia, proprio in questo periodo dell?anno, sette anni fa, nel 1996, tre nostri volontari – due chirurghi e il capomissione – sono stati sequestrati e tenuti prigionieri per 90 giorni in una stanzetta di nove metri quadrati, al buio. Non avevo mai conosciuto Adriano Sofri. L?ho incontrato a Firenze in quei giorni perché si è subito proposto di venire ad aiutarci. Conosceva uno dei chirurghi e diceva di conoscere la Cecenia, dato un precedente soggiorno come giornalista. Sentiva di potere fare qualcosa e si metteva a disposizione. Gli ho creduto ed è stato a nostro fianco per due mesi, fino alla liberazione degli ostaggi.
La sua azione infaticabile e i suoi rapporti, basati sempre su un profondo rispetto e una intensa umanità, sono stati indispensabili ed è grazie ad essi che Sandro, Giuseppe e Augusto sono stati liberati. Come noi, anche Sofri ha rischiato la vita. E in Cecenia la si perde facilmente, come purtroppo è successo a volontari di altre organizzazioni umanitarie e alla Croce Rossa. L?ha fatto perché sentiva di doverlo fare, nulla di più. Avevamo fatto ipotesi di nuovi impegni comuni nelle aree dove la gente soffre di più. Dopo questi anni di lunga, rispettosa, ma anche molto sofferta attesa vorremmo ora poterle concretizzare.Abbiamo bisogno di Sofri, signor ministro. Le situazioni di crisi e le emergenze umanitarie ad esse connesse hanno assunto una dimensione sempre più complessa che richiede, oltre a generosità, anche nuove capacità di analisi dei contesti, delle implicazioni delle nostre azioni, del modo di condurle e nuove capacità di dialogo e comprensione. Sofri, da come l?abbiamo conosciuto, darebbe a Intersos un prezioso e straordinario contributo sia nelle idee che nell?azione.
Ce lo conceda. Se non può farlo per ragioni di opportunità o per ragioni giuridiche, lo faccia per ragioni umanitarie, pensando alla moltitudine di persone che con il nostro impegno, le assicuro, Intersos riesce ad aiutare. Con Sofri, è una nostra certezza ed è un nostro bisogno, lo faremmo di gran lunga molto meglio.

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