Mondo
Letta : «l’integrazione va governata»
Lo ha detto nel corso di una visita al San Gallicano di Roma
«Una società nuova. Questa, che piaccia o non piaccia, è la realtà. Anziché respingerla, bisogna saperla governare». Si riferiva, l’onorevole Gianni Letta, alla sala d’aspetto del San Gallicano, sede dell’Istituto nazionale per la promozione della salute delle popolazioni migranti, che stamani il sottosegretario alla Presidenza del consiglio ha visitato. Una sala d’aspetto gremita di donne, bambini, uomini la maggior parte dei quali extra-comunitari. Persone di cui l’istituto guidato dal professor Aldo Morrone, da sempre si occupa.
La visita (che si è svolta a circa un anno da quella compiuta dal presidente della Camera, Gianfranco Fini) è stata l’occasione per Letta di rendersi personalmente conto del lavoro condotto dal San Gallicano premiato nel 2002 dal governatore Piero Marrazzo, anch’egli presente. Dopo un rapido tour agli ambulatori e ai reparti, la presentazione di Morrone (che ha ricordato i 25 anni di impegno della struttura da lui diretta) e l’intervento dei rappresentanti politici. Mentre Piero Marrazzo ha sottolineato come il San Gallicano sia riuscito a conciliare l’esigenza di razionalizzare la spesa e l’aumento dell’offerta, il sottosegretario ha messo in evidenza come questo «prestigioso» istituto faccia parte «della storia di Roma e di quella della medicina italiana». Un riconoscimento al quale altri son seguiti: qui la tradizione della cura «si è innestata nella modernità, sviluppando un messaggio nuovo» ma coerente con il passato. E modernità sta per quella opportuna «integrazione socio-sanitaria e culturale» nei confronti delle persone migranti. «Qui», ha spiegato Letta, «il fenomeno è assunto nella giusta dimensione che fa contento chi arriva ma anche chi accoglie», qui si incontra quella «società nuova» che è la realtà di oggi e nei confronti della quale «è convenienza di tutti trovare formule opportune» per la miglior convivenza possibile.
Concluso il suo intervento, Gianni Letta (che non ha voluto rispondere a nessuna domanda dei giornalisti presenti) si è appartato con Andrea Riccardi, il fondatore della Comunità di Sant’Egidio.
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