Cultura

L’Etiopia rende omaggio a Bob Marley su ritmi panafricani

A sessant'anni dalla scomparsa del mitico cantautore jamaicano, le autorità etiope organizzazono per la prima volta cerimonie pubbliche... nel segno del ritorno in madrepartia

di Joshua Massarenti

“Bob Marley ha sempre desiderato tornare in Etiopia e di essere rastafariano. Con l’Unione africana, Addis Abeba è la capitale dell’Africa, un luogo molto significativo sul piano simbolico”. Le parole spese dalla moglie del famoso cantautore jamaicano, Rita Marley, relativamente al “sogno di mio marito” riassumono volens nolens la dimensione politica delle cerimonie pubbliche che fino al 13 febbraio vedrà la capitale etiope invasa da oltre 400mila fans provenienti da tutto il mondo. All’insegna di un “Africa Unite” (questo il titolo della manifestazione culturale), migliaia e migliaia di giovani e meno giovani sono sbarcati negli ultimi giorni a Addis Abeba per partecipare a commemorazioni che hanno avuto inizio stamane con un parata per la pace e un mini concerto della madre di Bob Marley. A seguire, vi saranno un concerto di donne capeggiato dalle cantanti di Marley e la star beninense Angélique Kidjo (4 febbraio). Il 5 febbraio verrano posate nel centro città le prime pietre della statua di Bob Marley, mentre il 6 febbraio si propone come la giornata più importante con un mega concerto a Meskel Square che ospiterà cantanti del calibro di Youssou N’Dour, Babaa Maal, l’etiope Teddy Afro, il soul-rapper americano Shaggy e India Arie. La chiusura prevede invece cerimonie più intime con una serie di concerti a Shashemene, a circa 250 km a sud di Addis Abeba, dove dal 1948 si è impiantata una comunità rastafariana composte da alcune centinaia di persone e dove Bob Marley si era recato nel 1979, due anni prima della sua morte. Gli incassi della manifestazione saranno devoluti in parte alla costruzione di un centro giovanile a Addis Abeba e di un museo della memoria dedicato all’ex imperatore etiope Haile Selassie, considerato la guida spirituale del movimento rastafari. Non potevano mancare le vittime dello tgsunami. Ma a differenza dello slancio di solidarietà che si sta riversando sull’Asia, i soldi raccolti in queste celebrazioni saranno destinati alle vittime somale della catastrofe naturale.


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