Scrittrici contro
L’età fragile di 500 cervi abruzzesi
Donatella Dipietrantonio, vincitrice dell'ultimo Premio Strega, abruzzese doc, in campo col Wwf Italia contro l'abbattimento dei 500 cervi in eccedenza, deciso dalla Regione. Un video appello al presidente Marsilio, cui si rivolge una petizione online firmata già da 90mila italiani
La campagna per la difesa dei cinquecento cervi in Abruzzo, resi abbattibili dalla recente delibera della Regione, continua a gran voce e la petizione proposta da Wwf Abruzzo ha già raggiunto le 90mila firme. Anche il mondo della cultura pare voler alzare la voce e dopo il regista Riccardo Milani, di cui vi abbiamo raccontato, anche la vincitrice del Premio Strega, la scrittrice abruzzese Donatella Di Pietrantonio, autrice de L’età fragile (Einaudi), ha voluto partecipare per sostenere la causa del non abbattimento, con un appello al presidente regionale Marco Marsilio, invitandolo considerare il danno di immagine che ne deriverebbe alla questa terra, se la “regione dei parchi” tradisse la sua vocazione trasformandosi in “regione della caccia”, e quante perdite economiche si avrebbero in termini di turismo.
Un appello al governatore. E all’uomo
Chiamandolo in causa sia come uomo che, come amministratore, la scrittrice, chiede con grande fermezza senza negare l’urgenza del problema, di sospendere l’attuazione della delibera e di avviare un tavolo di confronto per trovare una soluzione “meno primitiva” dell’abbattimento, anche se probabilmente “meno semplice”, ma che possa garantire alla nostra regione e al nostro territorio di continuare ad incarnare un modello positivo per ciò che riguarda la coabitazione fra uomo e fauna selvatica.
Filomena Ricci, delegata Wwf Abruzzo, affonda sull’antropocentrismo imperante: «Attraverso le parole dell’apprezzata scrittrice vogliamo difendere e rilanciare un modello di convivenza rispettosa e pacifica tra essere umano e ambiente. Il dominante antropocentrismo dei tempi moderni sta producendo conseguenze gravi su larga scala, non solo in termini ambientali, ma anche turistici o economici, ma anche in ambito più ampiamente culturale». E ancora propone: «siamo perciò pienamente convinti che l’unica via d’uscita sia il dialogo, per cercare di elaborare una strategia che persegua il bene comune, tuteli gli interessi locali e generali e preservi la bellezza».
Dipietrantonio, affida il suo grido a un video in cui le immagini riprese da una boscaglia abruzzese parlano da sole. Il ricorso alle armi è la soluzione più facile ma tradisce l’anima verde e naturalistica e ne va dell’identità stessa di questa terra. «Presidente, lei sparerebbe a questo cervo?» Con queste parole la scrittrice chiude il suo appello nel quale ha ricordato anche di essere «figlia di contadini» e di non ignorare come la gestione di questi animali abbia oneri anche per chi coltiva. «Ci sono soluzioni alternative all’abbattimento. Certo», ha detto, «sono soluzione più complesse».
La petizione e messaggi decisi, sono le uniche armi ammissibili in un confronto civile.
La foto in apertura è di Luca Di Vincenzo per Wwf Italia.
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