Formazione

Lesmo, per Alberto una casa vicino a casa

La storica associazione di Osimo ospita nella nuova struttura riabilitativa la mostra IO dentro il mondo e la Conferenza nazionale delle persone sordocieche.

di Benedetta Verrini

Chissà come Alberto e gli altri 5 ragazzi sordociechi della Lega del Filo D?Oro vivranno il trambusto del trasloco da Osimo a Lesmo. Saranno loro i primi ad abitare, da metà ottobre, il nuovo centro socio-sanitario in provincia di Monza. Percorreranno i vialetti che collegano le sei palazzine del nuovo ?villaggio?, fortemente voluto dall?associazione che da quarant?anni si dedica alle persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali. A Lesmo avranno nuovi spazi per la vita quotidiana, il lavoro, la riabilitazione tra palestra e piscina, le passeggiate nel parco. «è un obiettivo per cui proviamo una grandissima emozione, perché è la dimostrazione che quando si lavora ogni giorno con determinazione e impegno, i sogni si realizzano davvero», commenta il direttore generale della Lega del Filo D?Oro, Rossano Bartoli. Oltre al graduale ingresso dei primi inquilini, in queste settimane il centro di Lesmo vivrà una specie di grande ?prova generale?, prima dell?inaugurazione ufficiale alla fine di ottobre. Si tratta della mostra itinerante IO dentro il mondo, che accompagna i visitatori all?interno di quattro ambienti (casa, lavoro, scuola, tempo libero) e racconta alcuni aspetti della vita quotidiana di un sordocieco. E soprattutto, della VI Conferenza nazionale delle persone sordocieche, dedicata ai temi dell?autodeterminazione e dell?indipendenza, che si tiene presso le stesse strutture del nuovo centro dal 3 al 6 ottobre, con la partecipazione di oltre 120 persone tra relatori, interpreti, accompagnatori. Un pubblico che anima (e sperimenta in anteprima) i locali freschi di pittura e di arredi della palestra-sala conferenze, oltre ad utilizzare le stanze previste per i residenti, che a regime saranno 36. Quello di Lesmo è uno straordinario modello abitativo/riabilitativo pensato per la lungodegenza di disabili gravi, costato una decina di milioni di euro e reso possibile da un primo, grande atto di solidarietà: la donazione alla Lega del Filo D?Oro, nel 1990, di un terreno di 46mila metri quadrati da parte del patron della Star, il cavaliere Danilo Fossati. «Poi c?è stato il grande appoggio economico e politico della Regione Lombardia, che ha inserito la realizzazione del centro nel Piano strategico regionale», spiega Bartoli, «e il consistente finanziamento della Fondazione Monzino e poi quelli della Fondazione Cariplo, di Vodafone e Mediaset». Alberto e gli altri inquilini, il cui trasloco è stato curato fin nei minimi particolari per evitare traumi, sono persone pluriminorate, con deficit di vista e udito. Hanno tutti fra i 20 e i 35 anni. Alcuni di loro vivevano ad Osimo, presso lo storico centro dell?associazione, praticamente da quando sono nati. Là hanno trovato casa, cura, riabilitazione, compagnia: non c?erano altri luoghi, in Italia, in cui potessero essere aiutati a vivere in un modo più sereno. «Le loro famiglie, tutte residenti in Lombardia, attendevano con grande trepidazione questo momento», spiega il direttore del centro di Lesmo, Alberto Bianchi. «Per vedere i loro figli, per anni hanno percorso quegli oltre quattrocento chilometri che portano fino alle Marche». Oltre al nuovo ambiente, gli ospiti dovranno prendere confidenza con i nuovi operatori, che da tempo si stanno preparando per lavorare con loro. Il centro è stato pensato come un piccolo villaggio per creare il più possibile uno schema di vita normale: dalla zona abitativa gli ospiti dovranno spostarsi in quelle della riabilitazione e del lavoro, dove saranno ricevuti anche una decina di ?diurni?. Dopo questo grande risultato, la Lega del Filo D?Oro sta lavorando per moltiplicarsi in altre zone d?Italia. è vicina la realizzazione di due centri residenziali anche a Modena e a Molfetta, oltre al trasferimento dell?Unità speciale per sordociechi e pluriminorati psicosensoriali di Osimo nell?ex ospedale Muzio Gallo, che dispone di 80 posti letto. Infine, la Regione Sicilia ha già manifestato interesse per creare una struttura residenziale per sordociechi anche a Termini Imerese.


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