Famiglia

L’esercito in città

A cura della redazione di Vita. Sintesi di Franco Bomprezzi

di Redazione

Da oggi scatta l’operazione “esercito nelle città” voluta dal Governo per rispondere alla percezione di insicurezza dei cittadini. Ecco come i quotidiani in edicola annunciano la novità, in attesa che domani le pagine siano piene di fotografie di militari in posa nei punti strategici.

Cominciamo da la Repubblica che apre con i soldati (“Alpini e paracadutisti da oggi in città, scontro a Roma”), anche se il titolo maggiore lo riserva alla crisi: “Consumi giù, governo diviso sui tagli”.
Alle pagine 6 e 7, il quotidiano diretto da Ezio Mauro spara le sue cannonate (è il caso di dirlo) contro la decisione di militarizzare le città. La miccia l’accende Vladimiro Polchi il cui pezzo (“Alpini, parà e carabinieri da oggi nelle strade delle città e su Roma è ancora scontro”) ha un attacco molto chiaro: elenca i luoghi dove stazioneranno i militari (armati) e dal variopinto elenco ciascuno comprende che le idee sulla sicurezza sono alquanto confuse. C’è il Duomo di Milano, via Anelli a Padova, la metropolitana della capitale, il quartiere San Pio di Bari. Insomma una operazione costosa (31,2 milioni di euro quest’anno e altrettanto il prossimo). Tre i campi d’azione: il primo plotone di mille uomini sarà impiegato per i centri per gli immigrati (in 16 città); il secondo gruppo presidierà 72 obiettivi sensibili (ambasciate, chiese, stazioni) tra Roma, Milano e Napoli; il terzo gruppo pattuglierà 9 città a piedi (con compiti di pubblica sicurezza ma  non di polizia giudiziaria: potranno arrestare solo in flagranza di reato. ma si sapeva).
Barbato, Idv, ricorda i tagli alla polizia mentre i sindacati parlano di inutili operazioni di facciata. Si annuncia una mobilitazione a settembre.
Per quanto riguarda Roma (che le statistiche dicono una delle capitali più tranquille d’Europa), è confusione. Maroni vorrebbe i militari anche in centro. Alemanno no (su questa posizione è anche il comitato d’ordine pubblico della prefettura). Parliamo di 9 pattuglie, 27 militari che gireranno nella metropoli più 350 soldati fissi negli obiettivi sensibili. I Collettivi giovani annunciano un dossier sul comportamento delle forze dell’ordine… Accanto, intervista a Mario Buscemi che comandò i Vespri siciliani: anche per il generale si tratta di un’operazione di facciata.

La notizia dei tremila soldati nelle città è invece in un taglio basso a pagina 6 del Corriere della Sera. Il pezzo parte con la disputa tutta all’interno di An fra il sindaco di Roma Alemanno che non voleva i militari in centro città (forse per non “disturbare i turisti” e così sarà) e il ministro della Difesa La Russa di parere contrario. L’operazione sarà affidata a pattuglie miste con la possibilità di fare arresti in flagranza: i militari gireranno a piedi e preferibilmente di notte. A fare da controcampo l’apertura di Fiorenza Sarzanini della stessa pagina 6 che dice nel titolo: “Poliziotti in rivolta: schedato chi si ammala”. Il Viminale chiede i dati degli assenti. I sindacati denunciano: vogliono tagliare gli stipendi, è l’effetto Brunetta.

Il tema dei militari in città su il Giornale è solo nelle pagine di Milano: a pag. 39 una pagina dedicata all’attesa  del primo contingente il cui arrivo è previsto per oggi.  Una mappa dei punti caldi.  E un faccia a faccia: due interviste, una al prefetto Gian Valerio Lombardi che dice «nessun trauma per la gente. Gli obiettivi presidiati li aggiorneremo ogni mese» e l’altra  ad un militare (anonimo) «non siamo inadeguati (ndr come ha detto il Siulp). Abbiamo alle spalle  numerose missioni, figuriamoci se  ci perdiamo d’animo nei quartieri».

La Stampa apre con un titolo in prima sui tagli alle spese in discussione da oggi all’ultimo Consiglio dei ministri prima della pausa estiva, cui dedica all’interno il primo piano. Ai soldati da oggi in pattuglia nelle città (pur dando la notizia in copertina) dedica invece solo un breve articolo nelle pagine della politica: alla fine sono solo mille sui tremila distaccati, perché mille sono stati impiegati nei Cie – i centri di identificazione ed espulsione degli immigrati clandestini -, e altri mille a difesa di installazioni fisse (porti, aeroporti, obiettivi sensibili). I tagli che riguardano scuola, salute, difesa, cultura ed enti locali «saranno il cuore della finanziaria estiva su cui lavorano i tecnici del Tesoro» spiega La Stampa. Il paradosso è che, contemporaneamente al dispiegamento dei militari nelle città  si annuncia un taglio alla Difesa di 3,2 miliardi e mezzo nel prossimo triennio e le Forze armate avranno 304 milioni in meno dal 2010 per la professionalizzazione dei militari.


E inoltre sui quotidiani di oggi:

La Stampa – dedica due pagine di approfondimento alle cifre dell’8 per mille, sulla base dell’indagine che sta compiendo la Corte dei conti sull’8 per mille. Mega titolo: «Più soldi al Molise che al Terzo mondo»: del denaro lasciato dai contribuenti allo Stato in Asia e Africa sono arrivate briciole. Lo Stato italiano ha destinato all’Africa 9 milioni di euro per combattere la piaga della fame, un quinto di quanto ha dato per la regione Lazio (43 milioni). E in 17 anni non c’è stato nessuna pubblicità progresso o comunicazione per spiegare come lo Stato ha utilizzato i fondi dell’8xmille. La Corte dei conti nella sua relazione afferma che c’è stata una progressiva disaffezione del contribuente, che sempre meno destina allo Stato il suo contributo. Il pezzo di Raphael Zanotti si apre però con un’attacco all’uso dell’8 per mille da parte della Chiesa cattolica: «destina solo il 20% di quello che riceve con l’8xmille per fare della carità (fondi Cei), il resto lo incamera». Dal 2001 al 2007 lo Stato ha ricevuto 315 milioni di euro, la chiesa cattolica 6.546 milioni.

la Repubblica – R2: interessante reportage sui prestiti d’onore agli studenti. Pare che in America come si sapeva funzionino, ma anche, e questo aspetto è meno noto, che creino molti problemi agli studenti che vi fanno ricorso. diventa una vera ossessione, scrive Mario Calabresi, Obama ha promesso di correre ai ripari… (le rette universitarie negli ultimi anni sono triplicate e questo allunga enormemente il periodo della restituzione del debito; il costo di un master in medicina può arrivare a 140 mila dollari).
 
Corriere della Sera/1 – pagine 8/9. A sette anni dall’inizio delle gestione regionale della sanità, il tribunale dei diritti del malato insieme a Cittadinanzattiva analizza la situazione. Il Corriere ne fa il suo focus di oggi. Risultato? Il nord funziona meglio del sud, ma ci sono anche delle sorprese: per esempio per una visita oncologica urgente il tempo massimo di attesa in Campania è di 10 giorni, in Lombardia di 30. Altra sorpresa: in Trentino Alto Adige c’è un posto in hospice ogni 80mila abitanti. Per il resto il trend nazionale è confermato: in Calabria c’è un posto  ogni 50mila abitanti e in Emilia uno ogni 14mila.

Corriere della Sera/2 – pag20. Caso Eluana. Sul testamento biologico si spacca il vertice di Scienza e Vita. Dall’esecutivo si è dimesso Adriano Pessina, direttore del centro di bioetica del Sacro Cuore in polemica con il blitz del consiglio di presidenza coordinato da Bruno Dallapiccola e Maria Luisa Di Pietro, che a poche ore dall’esodo di agosto e senza discussione interna ha aperto al testamento biologico ribaltando la precedente chiusura. 

Il Giornale/1 – pag. 6: Meloni: “Ho piegato Tremonti: darò soldi a tutti i giovani”. Il ministro Meloni ha strappato 5 milioni di euro per le comunità giovanili. Cosa sono? La Meloni spiega: «un’esperienza tutta da inventare. abbiamo varato il progetto in mod che siano il luogo dove siano gli stessi giovani a diventare protagonisti». Si dice sempre così, incalza Luca Telese. E la Meloni: «Stavolta sarà diverso. Ci sarà un bando, dei criteri trasparenti, la possibilità di accedere per chiunque. L’unica cosa che non vogliamo sono sezioni di partito camuffate».

Il Giornale/2 – pag. 17: viaggio  nelle notti degli adolescenti. “L’ultima moda  degli under 18: gara a chi stronca l’etilometro”. Chi è più sbronzo guida l’auto. La cronaca è di Daniela Uva a Marina di Ravenna. Ovviamente l’alcoltest che premia il più ciucco non è fatto dalle forze dell’ordine ma da un’associazione di volontariato “Sicuramente al mare”  che  non può fare nulla di più se non  consigliare di non guidare.

Il Sole 24 Ore/1 – La prima pagina ha anche oggi il nuovo welfare di Sacconi: “Sacconi rilancia: spazio a mutue e polizze sanitarie”. All’interno, due pagine di approfondimenti, alle pp. 6-7. Intervista al ministro, che lancia un welfare negoziale basato su forme di protezione sanitaria integrative stipulate in sede contrattuale. Quindi rilancio delle mutue, del territorio e del volontariato. Di fianco approfondimento sui fondi e casse: tra fondi di categoria e società di mutuo soccorso ne esistono 500 con almeno 5 milioni di iscritti, ma in futuro si stima arriveranno a 15 milioni, un terzo degli italiani. Analisi delle prestazioni e dei bilanci di sette fondi, dalla Casagit alla Fasdac alla Cesare Pozzo.

il Sole 24 Ore/2 – Olimpiadi, il quotidiano economico presenta i 25 (ex) stranieri che a Pechino vestiranno in azzurro. Ne abbiamo 9 nati all’estero ma con passaporto italiano e 16 che hanno acquisito cittadinanza italiana. Marco Cisari, della Fidal, nega che in Italia, diversamente da altri Paesi, ci sia una strategia di acquisizione: «da noi gli atleti arrivano per caso». Jean Jacques Nkouloukidi, 26 anni, nato a Roma da genitori arrivati in Italia uno dal Congo e uno da Haiti. È il primo stranieri 2G (sono 600mila) a rappresentare l’Italia alle Olimpaidi. Corre con le Fiamme Gialle, nella marcia.

Italia Oggi – p.25: Una bella tabella con i dati sulla dipendenza energetica dall’estero per ogni paese dell’Ue. L’Italia, con l’86,8% è 6°, dietro Cipro (102,5%), Malta (100,0%), Lussemburgo (98,9%) e Irlanda (90,9%). Ultima la virtuosa Danimarca, con -36,8%, praticamente un campione in esportazione. Da notare che il Belpaese tra il 2005-2006 ha diminuito i consumi dello 0,6%, ma ha aumentato le importazioni del 2,2%.

La Stampa – Grande foto di copertina per ricordare Alexander Solzenicyn, scomparso ieri. Lo scrittore che svelò al mondo gli orrori dei gulag sovietici aveva 89 anni, la Stampa gli dedica un Primo Piano all’interno. Negli ultimi anni viveva isolato, scrive Anna Zafesova, nell’articolo che ripercorre le tappe principali della sua vita. Isolamento rotto un anno fa da Vladimir Putin che andò a consegnargli il premio di Stato per la sceneggiatura de “Il primo cerchio”. «Solgenicyn era diventato una fiction» scrive la Zafesova, «e probabilmente si era rassegnato a questa nuova Russia, se non altro perché aveva fatto entrare in casa quel giovane presidente che era stato ufficiale di quel Kgb che lo aveva perseguitato. Fu l’ultima volta che i russi lo videro vivo». Ne emerge il ritratto di un intellettuale stretto fra la delusione per la nuova Russia e l’avversione per il tipo di democrazia incarnato oggi dall’Occidente.


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