Non profit
Leonardo raccoglie dati sugli anziani
Diffusione della cultura dell'età anziana
«Diffondere una cultura dell?età anziana come ricchezza della persona e della persona anziana come risorsa della comunità». Questo il motto con cui, nel novembre del ?98, tre organizzazioni non profit dalla lunga esperienza nell?assistenza agli anziani hanno dato vita alla Fondazione Leonardo. Un progetto innovativo e ambizioso che la Pro Senectute di Omega, il Centro Maderna di Verbania e l?Aistp di Ivrea accarezzavano da tempo per far confluire in un unico corpo le loro esperienze e promuovere la cultura dell?anzianità nel campo della ricerca, della formazione e della documentazione. Un sogno realizzato investendo nella Fondazione i cento milioni del Premio Nazionale della Solidarietà vinto nel ?94 dal Centro Maderna e senza mai smettere di credere al ruolo attivo che gli anziani possono giocare nella società. Questi i programmi della Fondazione cui possono aderire persone ed enti ritenuti particolarmente benemeriti: raccogliere in una banca dati sull?anzianità studi ed esperienze che servano a tenere sempre aggiornati gli operatori e gli addetti del settore, promuovere corsi e seminari di formazione per animatori, favorire la solidarietà e la trasmissione di valori e professionalità tra giovani e anziani, organizzare convegni e bandire concorsi, premi e borse di studio per la ricerca. La Fondazione non farà azioni di volontariato diretto e sosterrà con speciali programmi di formazione gli anziani che devono reinventarsi un ruolo sociale.
La scheda
Nome: FONDAZIONE LEONARDO
Indirizzo: via Vittorio Veneto, 8 28048 – Verbania
Telefono: 0323503353
Presidente: Camillo Ferrari
Scopo: Promuovere una nuova cultura dell?anzianità attraverso la ricerca, la formazione, l?aiuto a organizzazioni non profit
Anno di nascita: 1998
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.