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L’energia rap per Jannacci, Gaber e Testori
Festa finale per il progetto che è stato intitolato “Dove inizia la città” (anche per ribaltare il punto di vista e le gerarchie solite che collocano la periferia alla fine delle città), sono tre videoclip e 10 campionature realizzate sulle voci e le musiche di Gaber, Jannacci e Testori, suonate in una lunga session alla Fabbrica del Vapore
Là dove inizia la città, cioè in periferia, può accadere che una mamma scopra una vocazione per il rap e non la censuri. È la storia di Scate che è arrivata un po’ a sorpresa sul palco della serata di chiusura del progetto dedicato ad una rivisitazione di tre grandi amici della periferia: Jannacci, Gaber e Testori. Il progetto lanciato da Vita in collaborazione con l’associazione culturale Casa Testori si è sviluppato attorno ad un’ipotesi di lavoro precisa: stabilire un link tra quegli interpreti della Milano più vera con i creativi che oggi abitano le stesse zone che loro hanno cantato o raccontato. Protagonisti del percorso un fotografo, Marco Garofalo, che non si limita a scattare immagini ma in ogni contesto costruisce relazioni, e un’associazione, Voci di Periferia, che mette in rete oltre un centinaio di musicisti e creativi di tante periferie italiane e non solo milanesi.
È passato qualche decennio da Gaber, Jannacci e Testori ma il fuoco di quella loro passione per la periferia è ancora ben vivo se ragazzi di generazione e storia molto diverse hanno immediatamente sentito una sintonia. E si sono messi al lavoro per “riappropriarsi” di queste tre grandi voci che hanno sentite come loro. Il risultato del progetto che è stato intitolato “Dove inizia la città” (anche per ribaltare il punto di vista e le gerarchie…), sono tre videoclip e 10 campionature realizzate sulle voci e le musiche di Gaber, Jannacci e Testori, suonate in una lunga session alla Fabbrica del Vapore. I tre videoclip i brani scritti da tre rapper milanesi, Roberto MAS, Julie e Tusco sono cantati sulle basi elaborate da JayBeeVibes.
Racconta MAS: «Ho scelto la canzone di Gaber La corsa, perché mi piaceva quel verso che dice: “Dai forza continua la corsa che fai vale più della vita…”. Ne è uscito un beat bellissimo, alla fine di ogni quartina si sente la voce di Gaber che dice “Io sono”». Julie invece ha lavorato sulla canzone di Jannacci Silvano, perché colpita dall’idea di una periferia che non è solo sociale ma anche esistenziale: nel videoclip la si vede correre sui pattini in via Dante come aveva fatto Jannacci in un video “corsaro” degli anni ’80. Infine Tusco ha lavorato su due personaggi di Testori. il Riboldi Gino di In exitu e la Gilda del Mac Mahon. Il videoclip è girato sul ponte della Ghisolfa, e nel testo le storie diventano storie di oggi, per la dolorosa costante «che gli ultimi rimangono ultimi e soffrono ancora di più».
È stata un’esperienza intergenerazionale, perché Gaber, Jannacci e Testori sono stati “rappresentati” da tre testimonial, come Paolo Del Bono, presidente della Fondazione Gaber, Giorgio Vittadini, grande amico di Jannacci e Giuseppe Frangi, presidente dell’Associazione Testori.
Il commento che meglio condensa il senso di questa iniziativa è stato quello di Vittadini: «Jannacci è sempre stato un maestro dell’imprevisto. E qui abbiamo assistito a qualcosa di imprevisto. Un incontro che nessuno aveva messo nel conto e che invece è accaduto». Ora la scommessa è capire quali frutti porterà…
Un grazie a chi ha creduto a questa sfida e l’ha sostenuta: Fondazione Cariplo, Fondazione Aem e Camera di commercio di Milano.
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