Sostenibilità

L’energia è più verde se si fa in cooperativa

case history. Il consorzio Energetica di Senigallia

di Chiara Sirna

In due anni hanno coniato un marchio, installato 1.200 kW di energia pulita – altri 4.500 sono in fase di realizzazione -, fatturato due milioni di euro in fonti rinnovabili e inserito sette lavoratori svantaggiati.

Se avessero dovuto sviluppare le competenze necessarie al proprio interno, ci avrebbero messo «almeno un decennio». Invece sono riusciti a centrare l?obiettivo abbattendo i tempi. Come? Inglobando un?équipe di 35 ingegneri e progettisti con un?esperienza ventennale nel settore della termotecnica e nei progetti di ricerca applicata, che all?interno del consorzio di cooperative sociali Solidarietà di Senigallia (AN) sono stati raggruppati in una srl. Risultato: oggi il marchio Energetica, sotto il quale si raccolgono tutti gli impianti geotermici, fotovoltaici, solari e di biomassa realizzati dal consorzio, sono socialmente e ambientalmente garantiti. «L?incontro tra profit e non profit ha permesso di sperimentare e raggiungere un modello di sviluppo in rete», spiega il presidente Lucio Cimarelli, «ottenendo risultati più significativi di quelli che avremmo potuto raggiungere con una crescita del singolo soggetto».

Quelli sul piano sociale sono evidenti perché il consorzio dà lavoro a sette persone con problemi psichiatrici – cinque regolarmente assunte, due in borsa lavoro -, ma quelli ambientali lo sono altrettanto, visto che gli impianti realizzati producono energia elettrica e calore utilizzando fonti rinnovabili, abbattendo sia le emissioni di anidride carbonica sia i costi.

«Abbiamo unito le scelte di solidarietà a quelle economiche», aggiunge Cimarelli, «sviluppando un?opportunità di sviluppo sostenibile in un processo a rete che diventa una fonte di reddito per persone che hanno bisogno di recuperare la propria dignità sociale».

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