Non profit

L’emporio dove anche la merce è non profit

Esperimento a Parma

di Redazione

Eccedenze alimentari donate dagli imprenditori a disposizione dei bisognosiUn market non profit dove tutto è gratuito per chi è in difficoltà economica. Si chiama Emporio e ha aperto i battenti da luglio alla periferia di Parma, non lontano dalla zona degli ipermercati “doc”: è un progetto coordinato da Forum solidarietà, il Csv locale, che ha messo in rete 24 enti del terzo settore sotto il cappello dell’associazione Centoperuno, creata ad hoc per questa iniziativa solidale destinata ai nuclei familiari il cui Isee, ricalcolato attraverso il Quoziente Parma (che prevede agevolazioni per varie categorie tra cui famiglie numerose e persone non autosufficienti), è inferiore a 7.500 euro annui.
Gli utenti del servizio, che possono presentare domanda direttamente al market oppure nelle sedi delle associazioni coinvolte (la lista è su emporioparma.org) «sono 500 per il primo anno, poi si arriverà a 700. Una nostra commissione stabilirà un graduatoria a seconda del bisogno e assegnerà a ciascun nucleo una tessera con punti a scalare con la quale fare la spesa», specifica Andrea Monica, presidente di Centoperuno Si va da 50 a un massimo di 200 punti (un punto vale circa un euro). I prodotti arrivano «dalle eccedenze e dagli scarti (confezioni mal etichettate o rovinate ndr) che ci donano una ventina di imprenditori del settore alimentare,», sottolinea il presidente di Centroperuno. I carrelli dell’Emporio sono stati procurati da Coop nord-est, il personale è composto da 12 volontari e dal direttore, unica figura retribuita. Il budget d’avvio per l’iniziativa, che ha come partner anche Comune, Provincia e sindacati, è di 220mila euro: 100mila arrivano dal fondo speciale del volontariato in dotazione al Csv di Parma, 120mila dalla Fondazione Cariparma. «Il nostro modello è l’esperienza della Caritas di Prato, che oggi raccoglie 700mila euro di merce donata. Noi puntiamo più in alto, vivendo nella food valley», aggiunge Arnaldo Conforti, direttore di Forum solidarietà, «L’Emporio fornirà un bene relazionale oltre che materiale, per chi si trova spaesato anche a livello emotivo per la povertà improvvisa».

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