Non profit

Lella Costa: «Vi spiego perchè Strada è così amato»

Parla la testimonial storica dell'ong

di Franco Bomprezzi

Lella Costa, attrice e scrittrice, con Emergency ha un legame antico, che risale al 1995, cioè praticamente dall’inizio della storia della ong di Gino e Teresa Strada.

Vita: Perché è così forte il legame della gente con Emergency?
Lella Costa: Perché Emergency riesce a rendere visibile e forte il rifiuto della guerra, un rifiuto che non ha inventato Gino Strada, ma che aveva sintetizzato prima di lui don Milani. Il 90% delle vittime di guerra sono civili, solo il 10% militari. La guerra è uno scandalo intollerabile, e negli ultimi tempi sono saltate tutte le regole, e la guerra si è sempre più avvicinata. Il ricorso alla guerra è ritenuto intollerabile da tutti. Emergency si è rapidamente radicata nel territorio, io faccio tournée negli angoli più sperduti del Paese, e trovo sempre un banchetto con i volontari, pronti a dare informazioni, a raccogliere fondi, a testimoniare il lavoro svolto dagli operatori.
Vita: Quali sono le caratteristiche di Emergency che la rendono così popolare?
Costa: Sicuramente il terreno specifico nel quale si impegna, che è quello della cura alle persone civili vittime delle guerre, e poi l’altissimo livello di autonomia economica e operativa dai governi. Emergency non accetta alcun contributo pubblico per la sua azione. E chiaramente si tratta di una organizzazione scomoda, che dà anche fastidio per la sua indipendenza.
Vita: Lei conosce gli operatori di Emergency protagonisti di questa vicenda?
Costa: Sì, conosco bene Marco (Garatti, ndr), ci siamo incrociati più volte anche negli spettacoli che porto in giro per l’Italia.

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