Lo abbiamo imparato da bambini. Il nostro rapporto con il mondo è governato da cinque entità magiche e un po’ dispettose: i nostri sensi. Attraverso Gusto, Tatto, Udito, Olfatto e Vista diamo corpo e profondità alle nostre esperienze, se non riusciamo ad utilizzare le potenzialità di uno o più di loro, la nostra percezione della realtà sarà incompleta e meno appagante. La cara compagna di viaggio, Sclerosi, ha deciso così di metterci alla prova, osservando come ce la caviamo senza vedere, parlare, avere percezioni olfattive o tattili o sentire i suoni. Insomma ci fa sperimentare un mondo diverso, la cara sadica giocatrice sensoriale. Una notte mi capitò di alzarmi per ascoltare un po’ di musica, perchè non riuscivo a prendere sonno. I suoni erano strani, non sentivo certe frequenze e la voce di chi cantava era distorta. Pensai ad un guasto, ma l’indomani realizzai, che la colpa era dell’amica demielinizzante. Mi aveva preparato un nuovo diversivo. Ebbi modo di sperimentare come non sentire bene fosse per me insopportabile. Oltre tutto mi rendeva quasi impossibile svolgere il mio lavoro di giornalista. Sono stati giorni d’inferno, a cui, per fortuna, i cortisone ha posto fine in breve tempo. Riassumendo i concetti fin qui espressi in forma semiseria, potremmo dire che, per noi sclerotici, gli interpreti della nostra vita sensoriale sono sei: i classici cinque sensi più la beffarda Sclerosi, che si diverte a privarci a sorpresa di qualcuno dei nostri amici d’infanzia.
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