Leggi
Legittimo sospetto: Casini spiazza tutti
L'esame inizierà il 26 settembre. Deluso gli ultrà del Polo, dell'Ulivo e anche i giorotondini
di Redazione
Vincitore del primo round parlamentare sul ddl Cirami e’ Pier Ferdinando Casini: il presidente della Camera e’ riuscito nel suo intento di scontentare un po’ tutti, centrodestra e centrosinistra. E tra i due, almeno all’apparenza, forse piu’ la Cdl. L’Ulivo ha infatti incassato ben tre delle quattro richieste avanzate per sbarrare la strada la ddl Cirami: nessuna procedura di urgenza, l’esame congiunto delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali e il voto segreto (non ha ottenuto che il provvedimento fosse considerato di particolare rilevanza politica cosi’ da escludere a priori l’ipotesi di un contingentamento dei tempi). La maggioranza, per parte sua, ha pero’ ottenuto cio’ che piu’ gli stava a cuore, ossia la garanzia sui tempi che dovrebbero essere tutt’altro che biblici. Casini ha infatti indicato due date per l’avvio dell’esame in aula (il 25 settembre e, in subordine, il 10 ottobre) vincolandole alla conclusione dei lavori delle commissioni. Una ‘conditio sine qua non’ molto apprezzata dall’opposizione che ha tratto cosi’ la convinzione che alla Camera non si ripetera’ il blitz del Senato. E che ha anche messo al riparo il presidente della Camera dal rischio-bagarre che aveva messo in seria difficolta’ il presidente del Senato. Benche’ il centrosinistra abbia incassato non pochi risultati resta ferma la sua volonta’ di non fare sconti. Da non trascurare, comunque, una conseguenza che ha gia’ creato qualche preoccupazione nell’Ulivo: tutte le ‘concessioni’ fatte oggi da Casini all’opposizione potrebbero depotenziare in qualche modo la piazza ‘convocata dai girotondini per il 14 settembre. Se fosse cosi’, il premier potrebbe cantare vittoria.
17 centesimi al giorno sono troppi?
Poco più di un euro a settimana, un caffè al bar o forse meno. 60 euro l’anno per tutti i contenuti di VITA, gli articoli online senza pubblicità, i magazine, le newsletter, i podcast, le infografiche e i libri digitali. Ma soprattutto per aiutarci a raccontare il sociale con sempre maggiore forza e incisività.