Il testatore, sempre che lo voglia, può disporre liberamente di una sola parte del suo patrimonio: un’altra, per legge, deve essere conferita ai “legittimari”: il coniuge, i figli e, in assenza di questi, agli ascendenti (genitori, nonni ecc).
La parte libera o disponibile può essere lasciata a chiunque: persone o enti a cui il testatore tiene. E’ su questa parte che è possibile disporre anche per il non profit, lasciando dietro di sé un importante ricordo del proprio passaggio.
Ecco come deve essere fatto il riparto. Alcuni esempi:
In presenza del solo coniuge: ad esso spetta la metà del patrimonio (1/2) più (in tutti i casi) l’uso della casa adibita a residenza familiare e dei suoi arredi
In presenza di un solo figlio: ½ del patrimonio riservato; ½ disponibile
In presenza di più figli: 2/3 del patrimonio riservati; 1/3 disponibile
In presenza di soli ascendenti: 1/3 del patrimonio riservato; 2/3 disponibili
In presenza di coniuge e ascendenti: ½ del patrimonio al coniuge; ¼ agli ascendenti; ¼ disponibile
In presenza di coniuge e un solo figlio: 1/3 del patrimonio al coniuge; 1/3 al figlio; 1/3 disponibile
In presenza del coniuge e più figli: ½ del patrimonio ai figli; ¼ al coniuge; ¼ disponibile
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