Welfare

Leggi: ok della Camera a maggioranza semplice per indulto

Maggioranza assoluta per approvare leggi di amnistia e indulto: e' quanto prevede un Ddl approvato dalla Commis. affari costituzionali, con l'assenso di tutti tranne Ds e Lega

di Redazione

Maggioranza assoluta anziche’ ‘quorum’ dei due terzi per approvare leggi di amnistia e indulto: e’ quanto prevede un disegno di legge approvato dalla Commissione affari costituzionali, con l’assenso di tutti i gruppi tranne i Ds e la Lega. Il testo modifica la costituzione e avra’ quindi bisogno di doppia lettura da parte del Parlamento. La nostra Costituzione, all’articolo 79, prevede che le leggi di amnistia e indulto siano approvate dal Parlamento con una maggioranza qualificata dei due terzi. La modifica licenziata dalla commissione elimina il quorum. Si tratta di un’iniziativa dei Verdi che hanno presentato due proposte di legge, con Paolo Cento e Marco Boato, intorno ai quali si sono coagulati i consensi anche di Margherita, Sdi, Prc, Fi, Udc e An. Nella discussione generale i Ds hanno piu’ volte espresso la contrarieta’ a questa linea, come ha spiegato il capogruppo in commissione Carlo Leoni: ”in un sistema bipolare diamo un potere particolarmente forte nelle mani di una maggioranza politica”. E al momento di presentare gli emendamenti i Ds hanno ribadito il loro punto, seppur facendo un passo avanti: la mediazione proposta prevedeva che i singoli articoli della legge di amnistia o indulto vengano approvati con la maggioranza assoluta, mentre per il voto sull’intero provvedimento servisse comunque il quorum. All’emendamento dei Ds se ne e’ affiancato uno della Lega, che chiedeva di mantenere quanto previsto dalla costituzione. Entrambi sono stati bocciati. Ora dovra’ esprimere un parere la commissione Giustizia della Camera che potrebbe pronunciarsi gia’ la prossima settimana. Dopo di che si andra’ in aula. La legge costituzionale che abbassa (dai due terzi alla maggioranza assoluta dei componenti) il quorum per approvare l’amnistia e l’indulto sara’ esaminata dall’aula della Camera a partire dal 18 novembre. Lo ha deciso la conferenza dei presidenti dei gruppi parlamentari di Montecitorio, come ha riferito il presidente dei deputati Verdi, Marco Boato.


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