Sostenibilità

Leggi, incentivi, tecnologia. La miscela pulita alla tedesca

Germania: 7,7% dell’energia arriva da fonti rinnovabili. Merito di un quadro normativo avanzatissimo, di un sistema di incentivi fiscali e del sistema del conto energia, di Filippo Proietti

di Redazione

Vento, acqua, biomassa, sole, geotermia. Da anni la Germania è il battistrada europeo nell?impegno sulle energie rinnovabili. Anno record il 2006. Stando ai dati più recenti, il 7,7% del consumo totale di energia deriva da fonti rinnovabili. Un quantitativo sufficiente a illuminare, riscaldare e a rifornire di carburante più di 10 milioni di famiglie tedesche. La parte del leone la fanno i gestori di energia eolica, biogas ed energia solare. La produzione di elettricità è infatti salita nel 2006 a 71,5 miliardi di kWh e cioè l?11,6% del consumo di elettricità. Mentre il ministero per l?Ambiente rileva che l?impiego delle rinnovabili ha portato a una riduzione delle emissioni di anidride carbonica di circa 84 milioni di tonnellate. Risultati ottenuti grazie a un quadro normativo e un ingente impiego tecnologico. La prima legge, che risale al 1990, crea un sistema di incentivi obbligatori per gli impianti eolici ed idroelettrici. A metà degli anni 90 arrivano gli incentivi al biondiesel e nel 2000 viene approvata una norma quadro, la Eeg – Erneuerbare Energie Gesetz, che apre la strada alle biomasse e al fotovoltaico. Nel 2004, un emendamento alla legge obbliga le imprese elettriche a privilegiare le fonti rinnovabili e a pagare per queste un prezzo prestabilito. I

Intanto prendono il via programmi di incentivi per il mercato dell?energia finanziati dal gettito fiscale. Le ecotasse applicate al consumo di energia, compresa quella alternativa, danno man forte alla costruzione di impianti per le biomasse, fotovoltaici e geotermici.

Rivoluzionario e di forte impatto è stato il sistema di incentivi del ?conto energia?, noto anche come il programma 100mila pannelli solari, in cui l?applicazione di tariffe differenziate al produttore ha consentito una rapida diffusione delle tecnologie solari. In pratica ogni proprietario di un impianto fotovoltaico autorizzato può rivendere l?energia prodotta dai propri pannelli alla rete elettrica nazionale ottenendo in cambio una tariffa d?acquisto più alta.

Obiettivi ambiziosi

Ed è proprio in questi ambiti che nell?ultimo anno la ricerca scientifica tedesca ha concentrato gli sforzi maggiori. Alla fine del 2006 sono stati costruiti più di 523.600 pannelli solari per una superficie di 4,6 milioni di metri quadrati, e più di 95.300 piccole caldaie a biomasse. Mentre per quanto riguarda l?energia eolica, il 2007 sarà l?anno dell?espansione offshore delle piattaforme eoliche.

Un ingente contributo proviene inoltre dalla banca statale KfW – Kreditanstalt fuer Wiederaufbau, che finanzia l?installazione di nuovi impianti di riscaldamento e concede crediti agevolati per investimenti nel fotovoltaico e la costruzione di case a risparmio energetico. Tra il 2000 e il 2006 la KfW ha concesso crediti per un totale di 887 milioni di euro. Per quest?anno sono stati stanziati altri 213 milioni.

Per quanto riguarda il carburante, il 3,8% di quello in circolazione deriva da fonti biologiche, mentre una legge varata ad ottobre 2006 obbliga le compagnie petrolifere a immettere una quota determinata di biocarburante nel traffico. Secondo il Piano energetico nazionale le fonti rinnovabili dovranno coprire il 12,5% del fabbisogno complessivo di energia elettrica entro il 2010 e arrivare al 20% nel 2020, data entro la quale le emissioni di gas serra dovranno essere ridotte del 40%.


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