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Legge sulla famiglia: otto anni di residenza per accedere ai servizi

La regione modifica la legge sui servizi per la prima infanzia

di Sara De Carli

Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia con il ddl 90/2010 ha modificato la legge regionale 20/2005 sul sistema educativo integrato dei servizi per la prima infanzia e sulla famiglia. Le modifiche sono improntate all’espresso riconoscimento della famiglia quale soggetto sociale, con una conseguente definizione di azioni di accompagnamento e sostegno, in un contesto promozionale e non socio-assistenziale, con una priorità generale per le famiglie di cui all’articolo 29 della Costituzione e con una parità di considerazione per tutti i figli a carico. Ugo De Mattia (LN) relatore di maggioranza, ha esplicitamente dichiarato che la ratio della norma è «la volontà di dare priorità alla famiglia tradizionale rispetto alle altre tipologie».

Tra le novità, l’implementazione della rappresentanza delle famiglie nella Conuslta famigliare, l’istituzione del Registro delle Associazioni familiari, il finanziamento di porgetti sostenuti dall’associazionismo familiare. Il punto più critico è il fatto che per accedere ai contributi regionali per i servizi per la prima infanzia, sarà necessario risiedere legalmente in Italia da almeno otto anni, di cui almeno uno in Regione FVG.

Per quanto riguarda i servizi educativi presso il domicilio degli educatori (Tagesmutter), si è aggiunta la previsione che se a svolgerlo fossero soggetti del privato sociale, questa può avvenire solo in forma associata in modo da garantirne la continuità e il coordinamento. La modifica introdotta consente anche la differenziazione del servizio educativo domiciliare da quello di baby sitter locale: un emendamento in materia di baby sitter locale da parte della Giunta consente infatti ai Comuni di affidare la realizzazione del servizio alle ONLUS, ai soggetti privati senza fini di lucro, agli organismi della cooperazione, alle associazioni, enti di promozione sociale, alle fondazioni o alle organizzazioni di volontaria.

Molte e sostanziali le modifiche agli aiuti per le famiglie (Carta famiglia, sostegno alle famiglie numerose, anticipazione dell’assegno di mantenimento, iniziative di formazione): se prima negli interventi a favore delle famiglie veniva data la priorità alle coppie sposate, ora si assicura parità di trattamento e considerazione a tutti i figli a carico in ogni intervento destinato alle famiglie come definite dall’articolo 29 della Costituzione e a quelle composte da persone unite da vincoli di parentela, adozione o affinità. In sostanza, potranno accedere ai benefici della legge le coppie, sposate o non, con figli (restano escluse quelle di fatto senza figli). Una modifica, questa, su cui il centrosinistra si era fortemente speso già in Commissione.

 

Per poter ottenere i contributi regionali diventa però indispensabile il requisito della residenza: tutti gli interventi (a eccezione del sostegno alle attività della famiglia in formazione, alle nascite, al mantenimento dei minori, alle famiglie numerose, dei benefici della Carta famiglia) verranno attuati dando priorità ai nuclei familiari in cui uno dei genitori risieda da almeno otto anni in Italia, anche non continuativi, di cui uno in regione.

Prevista anche un’accelerata sul Garante dei minori. Con le variazioni di bilancio 2008 le funzioni del Tutore dei minori erano state assegnate in via transitoria al presidente del Consiglio regionale: un periodo transitorio scaduto da tempo. «La norma introdotta su proposta dell’assessore Molinaro – ha spiegato Colussi – istituisce di fatto la funzione di Garante dell’infanzia e dell’adolescenza attraverso una specifica struttura di riferimento che, con ogni probabilità, verrà incardinata all’interno del servizio per le politiche della famiglia. Si tratta di una soluzione che non soddisfa la necessità di garantire in Friuli Venezia Giulia questa figura: è incomprensibile poi la decisione di mantenere in vita fino al 31 dicembre 2010 l’attuale figura del Tutore dei minori rappresentata dal presidente del Consiglio Edouard Ballaman».


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