Politica
Legge sui caregiver, è ora di sciogliere i nodi e unire le forze
In audizione in Commissione Affari sociali, la ministra Locatelli ha affermato che il disegno di legge sui caregiver familiari ha ancora «diversi nodi da sciogliere» ma «siamo pronti per compiere questo percorso insieme e dare finalmente una risposta che raccolga le esigenze dei caregiver, in particolare familiari e conviventi». Da definire la platea, gli strumenti di sostegno e le risorse
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Nella legge sui caregiver ci devono essere «tutele differenziate rispetto alle diverse intensità dei carichi di cura anche all’interno della stessa famiglia per avere diritto a supporti, sostegni e servizi di varia natura». Lo ha detto la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, durante la sua audizione in Commissione Affari Sociali della Camera.
Temi della bozza del disegno di legge
La struttura della bozza del disegno di legge, «ancora in fase di perfezionamento, su cui stiamo lavorando con gli uffici del ministro Calderone, è volta a disciplinare in primis: le finalità della proposta normativa, la definizione del caregiver familiare, le modalità per l’individuazione e la procedura del riconoscimento dello stesso, la disciplina per garantire le tutele e i sostegni secondo il principio della graduazione in ragione del carico dell’impegno di cura e assistenza che deve essere garantito al caregiver».
Inoltre, ha continuato la ministra, «il riconoscimento delle competenze, le misure per il sostegno alla conciliazione tra attività lavorative, attività di cura e assistenza, i sostegni che devono essere garantiti a tutela del benessere psicofisico del caregiver familiare». Ha continuato dicendo che «il disegno di legge può contenere ancora dei nodi da sciogliere, ma dobbiamo avanzare sciogliendoli passo dopo passo, e trovando soluzioni».
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«È davvero importante dare questo riconoscimento, dopo tanti anni, a delle figure che noi chiamiamo caregiver familiari», ha affermato la ministra. «Questo si intreccia anche perfettamente con la riforma sulla disabilità, perché nel progetto di vita si tiene conto anche del complesso ruolo del caregiver familiare. Tra l’altro, il progetto di vita viene esteso insieme alla persona con disabilità e in condivisione con la famiglia, in particolare con il caregiver familiare prevalente. Siamo nel momento giusto per spingere il più possibile, per unire le forze, per andare a trovare quel punto di caduta che non siamo ancora riusciti a trovare dal punto di vista istituzionale, e dell’unione degli intenti e degli interessi tra i diversi mondi associativi o che rappresentano le diverse esigenze delle persone che hanno questo compito di cura».
Graduare le tutele e garantire la conciliazione
Alle proposte per il prossimo disegno di legge sui caregiver familiari ha lavorato un “Tavolo tecnico per l’analisi e la definizione di elementi utili per una legge statale sui caregiver familiari”, istituito dal ministro per le Disabilità e dal ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Marina Calderone. Dai lavori del Tavolo è emersa «l’opportunità di graduare le tutele in funzione dell’impegno di cura e di assistenza del caregiver, come previsto dal progetto di vita e dal Piano assistenziale individuale – Pai».
Inoltre, è emersa la necessità «di individuare misure volte a garantire la conciliazione delle esigenze legate alle attività lavorative e di studio con l’impegno di cura ed assistenza, anche con specifico riferimento alla situazione del caregiver familiare studente o in riferimento a situazioni specifiche e complesse di altro genere, come ad esempio un caregiver familiare unico che si prenda cura di più persone all’interno dello stesso nucleo familiare». Infine, «prevedere il riconoscimento graduale di eventuali misure di sostegno economico».
Individuare la platea e i sostegni migliori
Sollecitata dall’intervento di Marco Furfaro, responsabile welfare del Pd, la ministra ha affermato che «le tutele dovranno essere differenziate a partire dalle differenze che ognuno ha all’interno della famiglia rispetto al carico di cura. Abbiamo un caregiver familiare, convivente, probabilmente prevalente, però abbiamo anche tutti gli altri membri della famiglia e altre persone care che potrebbero avere diritto a dei supporti, a dei sostegni, a dei servizi di varia natura. Dobbiamo individuare quali sono i sostegni migliori per le diverse figure che ci sono all’interno del nucleo familiare».
Locatelli ha continuato dicendo che sono state fatte «sia proposte che hanno a che fare coi contributi figurativi, sia proposte che hanno a che fare con il prepensionamento, sia con servizi, sia addirittura con la possibilità di avere delle visite a domicilio e magari anche, rispetto alle liste d’attesa, di avere delle agevolazioni». La sintesi, ha proseguito, «è naturalmente complessa, però io penso che non possiamo più tirarci indietro da questo confronto. Dobbiamo trovare una quadra normativa, un punto di caduta che possa essere dignitoso, dal quale partire. Nel corso dell’iter parlamentare ci potranno essere dei miglioramenti di alcuni aspetti, certamente non possiamo non tenere conto che dobbiamo individuare al meglio la platea».
E ora?
Il passaggio successivo sarà il confronto tra i due ministeri (della Disabilità e del Lavoro e delle Politiche sociali) e una prima restituzione al Tavolo tecnico della bozza che conterrà ancora alcuni aspetti che potranno essere meglio definiti nel successivo iter parlamentare. Parallelamente alla definizione del quadro normativo, la ministra ha affermato che si stanno «avviando le necessarie interlocuzioni con il ministero dell’Economia e delle finanze per l’analisi degli aspetti economici e l’individuazione delle risorse».
Locatelli ha affermato che l’iter «dipende ovviamente anche dalle congrue risorse che possiamo individuare. Sui tempi, non posso dire con precisione quale mese sarà, mi devo confrontare anche col ministro del Lavoro e capire quale percorso secondo noi è migliore. Posto che noi porteremo la proposta al Consiglio dei Ministri, per poi portarla ad avviare l’iter parlamentare che spero sia condiviso, per arrivare davvero a definire quali sono i supporti, i sostegni, i servizi e le azioni migliori da mettere a disposizione. Siamo pronti per compiere questo percorso insieme e dare finalmente una risposta che raccolga le esigenze dei caregiver, in particolare familiari e conviventi»».
Foto di apertura di Josh Appel su Unsplash. Nell’articolo screenshot del video dell’audizione
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