Famiglia

LEGGE SICUREZZA. “Nato il 9 agosto 2009, figlio di nessuno”

L'ong Terres des hommes chiede al Governo la revisione del Disegno di legge che obbliga il possesso del permesso di soggiorno per iscrivere all'anagrafe i figli. "Si nega uno dei diritti fondamentali dei bambini"

di Redazione

Dall’8 agosto 2009, giorno in cui entrerà in vigore il Pacchetto sicurezza, scatterà l’obbligo di mostrare il permesso di soggiorno per l’iscrizione all’anagrafe dei nuovi nati. Terre des Hommes condivide l’allarme lanciato oggi dalla Prefettura di Prato e chiede che sia subito rivisto il testo del Ddl 773-B affinchè tuteli il diritto alla registrazione alla nascita a tutti i bambini, compresi quelli nati da genitori migranti irregolari, contenuto nella nostra Costituzione e nella Convenzione dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.

“Questo allarme, che proviene da un rappresentante dello Stato Italiano, è la prova dei dubbi di incostituzionalità e palese violazione dei diritti umani fondamentali che già avevamo sollevato in sede di approvazione del Pacchetto Sicurezza”, dichiara Raffaele K. Salinari, presidente di Terre des Hommes. “L’impossibilità di registrare all’anagrafe i figli degli immigranti irregolarmente presenti sul nostro territorio significa che questi bambini saranno condannati all’invisibilità, non potranno né andare a scuola né essere curati dalla sanità pubblica. L’alternativa per loro è essere dichiarati figli di nessuno e quindi adottabili, pur avendo dei genitori. Come diventa sempre più evidente, questa situazione deve essere corretta con una revisione attenta del testo ancora prima che la legge entri in vigore”.

Nei mesi scorsi Terre des hommes aveva espresso la sua preoccupazione sulle difficoltà della registrazione all’anagrafe dei bambini nati da genitori migranti irregolari, introdotte dal Ddl 773-B e aveva lanciato una petizione online che in pochi giorni ha raccolto oltre 8mila firme. L’introduzione del reato di clandestinità sancisce per legge l’esclusione di questi bambini dai più elementari diritti, quali il diritto a un nome e a una identità. “Tutti questi minori finiranno per essere invisibili allo Stato italiano, con il concreto rischio di cadere nelle maglie della criminalità organizzata e diventare vittime di abusi, sfruttamento e tratta”, conclude Salinari.

 


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