Sostenibilità

Legge obiettivo: volontari a Fazio, Alta velocità è spreco

L'associazione Idra si batte da anni contro il progetto delle ferrovie veloci in Toscana. «Nessuno sviluppo e dubbia utilità»

di Giampaolo Cerri

Caro Fazio, non tutte le opere pubbliche sono buone, parola dei volontari dell?Idra.
Si tratta di un?associazione sorta a Firenze per contrastare il progetto di attraversamento dell?Alta velocità. Da quando la società Tav ha aperto i cantieri nella provincia fiorentina, l?associazione ha prodotto un imponente lavoro di informazione sull?impatto ambientale dell?opera e sulla sicurezza nei cantieri.
Sentendo, il governatore di Bankitalia parlare delle opere pubbliche «come motore di sviluppo», il vicepresidente dell?associazione Pier Luigi Tossani è intervenuto polemicamente.
«Sulla base di un?esperienza ormai pluriennale e in qualità di cittadini e contribuenti, mossi da seria preoccupazione per le sorti del nostro Paese, ci permettiamo di sottoporLe un tema per il quale i princìpi di buon governo da Lei auspicati appaiono ancor oggi soggetti a gravi distorsioni».
Il riferimento è alla vicenda “Alta Velocità ferroviaria” in Italia, secondo il modello Tav SpA, dirompente sul piano finanziario. «Essa ? scrive Idra – drena di fatto quote ingenti ed esponenzialmente crescenti dal bilancio dello Stato, mentre i privati che all’inizio – secondo i programmi ? avrebbero dovuto conferire in misura maggioritaria i capitali necessari alla sua realizzazione si sono agilmente e completamente defilati. Il che ci pare un dato davvero clamoroso».
«Condividiamo il suo autorevole richiamo all?oculata gestione dei conti pubblici», dice Tossani, «ma proprio per questo richiama l’urgenza di fare discernimento sullo sviluppo, perché la nazione non può permettersi altri sprechi. Venga dunque ben ponderato nei fatti quali sono le infrastrutture realmente necessarie, finanziariamente compatibili e motrici di occupazione non ?drogata?. Si tiri una riga su quelle che, invece, caricano di debiti la collettività, senza alcun costrutto e a detrimento di necessità collettive che riteniamo effettivamente prioritarie, come il potenziamento della rete ferroviaria ordinaria, l?adeguamento della rete ferroviaria per le merci, il riequilibrio infrastrutturale fra nord e sud, la manutenzione del territorio e il risanamento idrogeologico, la sanità».
Quanto alla “Legge obiettivo”, essa, secondo Idra, «minaccia di erodere ? entro confini di assai dubbia costituzionalità – quel già scarso ruolo di contributo propositivo e critico che le comunità locali costrette a subire sul loro territorio, come nel caso in esame, il pesante impatto ambientale di un?opera di dubbia “pubblica utilità” potevano ancora esercitare. A vantaggio di un potere centrale che l’esperienza dimostra non sempre illuminato».

Info: sito Idra
tel 055.48.03.22 (Pier Luigi Tossani), tel. 055.233.76.65 (Girolamo Dell?Olio)

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