Politica

Legge di stabilità, lo «sdegno» della Fish

Invalidità soggetta all'Irpef. Nuovi tagli alla sanità e ai trasferimenti per il sociale. La nuova legge di stabilità approvata ieri dal Consiglio dei Ministri è «l'ennesimo colpo alle politiche sociali», dice la Fish

di Redazione

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il disegno di legge contenente le disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge di stabilità). «Leggeremo con cura e attenzione i testi ufficiali di ciò che il Consiglio dei Ministri ha approvato, ma le anticipazioni sulla Legge di Stabilità non ci sono affatto gradite», dice a a caldo Pietro Barbieri, Presidente della Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. «È l’ennesimo colpo che viene assestato alle politiche sociali e ai diritti civili del nostro Paese».

La legge di stabilità prevede tra le altre cose anche l’assoggettabilità ad IRPEF delle pensioni di guerra e di invalidità. Continua anche la spending review: le nuove misure di razionalizzazione della spesa pubblica si basano su un censimento di spesa “aggredibile” pari a circa 50 miliardi, di cui 11 miliardi per l’acquisto di farmaci, 7 miliardi per i dispositivi medici e 32 miliardi di acquisti per gli investimenti.

La Fish parla in proposito di una «reazione di incredulità e sdegno». E ricorda come le riduzioni progressive che in quattro anni hanno eroso i fondi per il sociale da 2 miliardi e mezzo a 270 milioni di euro. «I tagli derivati dal Patto di stabilità, la già pesante sforbiciata dei trasferimenti alle Regioni stanno producendo effetti gravissimi nei servizi alle persone con disabilità e ai non autosufficienti distruggendo una rete di protezione già estremamente esile. Le persone stanno perdendo l’assistenza, il supporto, i servizi. Con le misure prospettate dalla Legge di Stabilità, le politiche sociali sarebbero completamente annientate», dice la Fish.

«Da questo Governo che usa il termine equità ad ogni piè sospinto ci aspettavamo qualcosa di più serio, una svolta strutturale nella gestione delle politiche sociali. Al contrario pone ai primi punti della sua agenda la revisione dell’ISEE, lo smantellamento delle agevolazioni fiscali, la riduzione brutale degli interventi di sostegno e di contrasto all’impoverimento. Il massimo che riesca ad elaborare è la riduzione della spesa per i permessi lavorativi a chi assiste un congiunto con disabilità. Una scelta banale, demagogica e probabilmente anche del tutto inefficace”.

Barbieri si riferisce alla novità che, secondo quanto trapelato, verrebbe introdotta dal disegno di Legge di Stabilità: i permessi lavorativi verrebbero retribuiti solo al 50% nel caso ad assistere la persona disabile sia il figlio o il nipote o un altro parente che non sia il genitore o il coniuge. Una modalità «piuttosto brutale e sbrigativa, foriera di sperequazioni». Per contrastare questo clima e queste scelte «la FISH ci sarà alla grande mobilitazione “Cresce il welfare, cresce l’Italia” del 31 ottobre prossimo a Roma alla quale hanno già aderito oltre 40 associazioni del sociale. Una grande iniziativa di protesta e di proposta per chiedere a questo Governo e a chi lo sostiene di cambiare rotta: è profondamente sbagliato contrapporre welfare e crescita economica, anzi proprio il welfare rappresenta un motore di sviluppo per far ripartire il nostro Paese».

 
 


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