Leggi e norme

Legge di Bilancio, una manovra che dimentica il Terzo settore

Delusione, insoddisfazione, preoccupazione: questa la reazione del Forum Terzo Settore dinanzi alla Legge di Bilancio 2025 uscita dalle Commissioni. Una manovra «che dimentica i soggetti della solidarietà. Chiediamo che si ripari all’errore», dice Pallucchi

di Sara De Carli

«Delusione» dinanzi a scelte «inaccettabili» e «incomprensibili»: così Vanessa Pallucchi, portavoce del Forum Terzo Settore, commenta la Manovra approdata oggi all’Aula della Camera.

«Questa Legge di Bilancio, purtroppo, delude le aspettative del mondo del Terzo settore ed è insoddisfacente sotto diversi punti di vista. Rimane, in particolare, la nostra forte preoccupazione rispetto all’ (ex) articolo 112: se è vero che non sono più previsti i revisori del Mef negli organi di controllo degli enti che ricevono contributi pubblici, nessuna modifica è intervenuta sulle limitazioni alle spese effettuate dagli stessi enti. Questa norma verrebbe applicata anche al non profit ed è del tutto inaccettabile, oltre che incomprensibile», afferma Pallucchi.

La spending review dell’art 112

Le spese realizzate dal Terzo settore infatti «sono investimenti in attività sociali che producono coesione e offrono servizi alle persone, soprattutto le più fragili, anche laddove manca lo Stato: parliamo ad esempio di ambulanze, strumenti didattici, attrezzature sportive. Imporre un tetto a questi investimenti, di fatto ferisce e indebolisce tutto il Paese e frena lo sviluppo di un’economia sociale. Chiediamo che si ripari all’errore: c’è ancora margine per farlo».

Niente aumento del tetto del 5 per mille

Anche molte altre misure che il Forum Terzo Settore ritiene «fondamentali» non sono state inserite in Manovra: Pallucchi cita «l’aumento del tetto al 5 mille, doveroso per rispettare la volontà dei contribuenti e su cui lo stesso Governo si era speso nelle scorse settimane».

Niente proroga per il Fondo per il contrasto alla povertà educativa

Non c’è nemmeno «il rifinanziamento del Fondo per il contrasto alla povertà educativa: è molto grave, a nostro avviso, che non si voglia investire in uno strumento così importante per contrastare e prevenire quel disagio giovanile che è una vera e propria emergenza nazionale».

Stretta sulle donazioni

E poi c’è il tema delle donazioni al Terzo settore, «che sono state travolte dal taglio alle detrazioni fiscali: un’altra penalizzazione incomprensibile, in una Manovra che sembra dimenticare i soggetti della solidarietà».

Bene il servizio civile

«Poche le eccezioni positive nel testo», conclude Pallucchi, «tra cui l’aumento delle risorse per il Servizio Civile Universale».

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