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Legge Biagi: la Cgil la vuole cancellare, non modificare

Sulla scia della battaglia contro il Cpe francese la Cgil non vuole un ritocco, ma una nuova legge in cui il lavoro a tempo indeterminato torni ad essere il punto riferimento. Le tensioni interne al s

di Redazione

“Alla fine Guglielmo Epifani, incalzato dalle domande dei giornalisti, lo dice a chiare lettere: la legge Biagi ‘va cancellata’. È la posizione che la Cgil – scrive il CORRIERE DELLA SERA – ha deliberato al recente congresso di Rimini, ci tiene a sottolineare il segretario generale, come a dire: nulla di nuovo. Ma è comunque una posizione che potrebbe creare non pochi problemi al governo Prodi. E proprio per questo ne crea gia’ qualcuno nella Cgil. Nel senso che Epifani, nella riunione del comitato direttivo che ha preceduto la conferenza stampa di ieri, dopo aver sottolineato che il centrosinistra dispone di una risicatissima maggioranza al Senato, aveva evitato di pronunciare la parola ‘cancellazione’ a proposito della legge Biagi, pur ribadendo che la Cgil chiede il superamento della precarieta’ del lavoro. Ma la sinistra interna, ringalluzzita dal successo elettorale di Rifondazione e del Pdci, e’ partita all’attacco. E Giorgio Cremaschi, uno dei segretari dei metalmeccanici (Fiom) nonche’ iscritto a Rifondazione, ha presentato un ordine del giorno per ribadire che la Cgil chiede l’abrogazione della riforma. A quel punto e’ cominciata una mediazione tra i dirigenti del sindacato che ha portato a una formulazione del documento finale, poi approvato all’unanimita’, che nella sostanza, ma non nella forma, ribadisce la richiesta di cancellazione: ‘La Cgil conferma le proprie priorita’ di inizio legislatura a partire dalla lotta alla precarieta’ e dalla posizione della Cgil relativamente alla legge 30′. Alla fine tutti soddisfatti, con Epifani che, consapevole dell’esistenza del problema, ha detto che della questione si potra’ riparlare con calma. L’impressione e’ che il leader della Cgil abbia voluto mandare un primo segnale alla sinistra interna, quasi un tentativo di smarcarsi da un’alleanza scomoda se l’intenzione e’ quella di non creare troppi problemi a Prodi. Un tentativo non portato fino alle estreme conseguenze, per evitare un voto che avrebbe diviso la Cgil. Del resto, se Epifani ha evidenziato il ridotto margine di cui dispone la maggioranza, Cremaschi pensa invece che ‘la Cgil non puo’ essere il continente di riserva di Prodi’. E se proprio si vuole aiutarlo, aggiunge, ‘lo si fa tenendo ferme le nostre posizioni, perche’ questo dara’ argomenti a Prodi per rispondere a Confindustria’. Nella conferenza stampa – continua il CORRIERE – il segretario generale ha contestualizzato la posizione della Cgil sulla Biagi, dicendo che essa si inserisce in una grande battaglia culturale il cui senso e’ lo stesso di quella combattuta dagli studenti francesi contro la legge sul primo impiego. Comunque, ha aggiunto, ‘si tratta di cancellare la legge 30 e contemporaneamente di ricostruire. So che non e’ facile. La Cgil non vuole un ritocco, ma una nuova legge in cui il lavoro a tempo indeterminato torni ad essere il punto riferimento’. ‘Chiedere l’abrogazione – commenta Tiziano Treu (Margherita), ex ministro del Lavoro del primo governo Prodi – puo’ essere uno sfogo ideologico, ma governare e’ un’altra cosa. E quindi, della legge 30, alcune cose vanno conservate, altre cancellate, altre modificate. È quello che abbiamo scritto nel programma. Al quale dobbiamo attenerci tanto piu’ ora che abbiamo una maggioranza risicata’. Le altre due priorita’ indicate da Epifani sono: la riduzione del cuneo sul lavoro, ‘ma a favore anche delle retribuzioni’, e misure per la ricerca e l’innovazione. Quanto al dialogo con la Confindustria, ‘cominciamo dagli argomenti sui quali siamo vicini mentre su quelli dove siamo lontani, come precarieta’ e contratti, vediamo prima se ci sono le condizioni per avvicinare le posizioni’. Infine, Epifani ha annunciato una riflessione per capire perche’ nelle aree piu’ industrializzate ha vinto Berlusconi, per capire cioe’ se e perche’ anche una parte dei cgiellini lo ha votato”.


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