Famiglia
Legge antibancarotta? Famiglie in rosso
Il sindacato dei consumatori adiconsum lancia lallarme: "sempre più nuclei in difficoltà". e propone una norma salva bilanci che piace a tutti.
Il ?sovraindebitamento? delle famiglie promette di diventare noto forse più della parola usura e indica quando l?ammontare delle spese supera nettamente le entrate di un bilancio familiare e la vita diventa un rincorrere i debiti in una spirale che porta alla povertà e alla crisi delle relazioni umane. A rendere la prospettiva ancor più nera, gli effetti collaterali del passaggio all?euro: costeranno a ogni famiglia almeno 500 euro all?anno, in arrotondamenti e aumenti.
Una dei primi ad accorgersi di questa emergenza alle porte è stata Donata Monti, segretario nazionale dell?associazione di consumatori Adiconsum. «Il campanello d?allarme è suonato ai nostri sportelli di consulenza dove si sono rivolte oltre 380 famiglie chiedendo assistenza per negoziare il pagamento dilazionato di un accumulo di bollette, affitto o arretrati del mutuo di casa prima di avere lo sfratto e i fili tagliati», racconta la Monti. «È proprio quando i creditori sono più di uno che diventa difficile uscire definitivamente da certe situazioni». Un problema che si affaccia in Italia dopo aver creato preoccupazioni fin dalla metà degli anni 80 in altre nazioni europee, sollecitando l?intervento del governo, in particolare in Francia e nei Paesi scandinavi. I dati dell?Adiconsum dicono che il sovraindebitamento può essere causato da eventi critici come un licenziamento, una malattia o la morte di un anziano che, con la sua pensione, aiutava sensibilmente il bilancio familiare; ma ci si può arrivare anche per aver fatto il proverbiale passo più lungo della gamba o per non saper gestire le proprie entrate.
«Per risolvere questo tipo di guai bisogna trovare strumenti che mettano insieme convenienza e scelte opportune sia da un punto di vista etico e sociale che economico», afferma laMonti presentando la sua soluzione: un disegno di legge che permetta ai sovraindebitati di avviare una procedura per un concordato con i creditori e definire un piano di restituzione dei debiti che faccia loro recuperare il dovuto ma che permetta anche alle famiglie di vivere decentemente. Un progetto che ha raccolto il consenso di Confcommercio, Confesercenti e Abi-Associazione bancaria italiana. Il motivo di tanto consenso? «L?adesione dei creditori a questo piano di risanamento è volontaria, ma decisamente conveniente; da parte dello Stato non si ricorre ad assegni o condoni, al contrario si mette al centro la responsabilità e la dignità delle famiglie», spiega il segretario dell?Adiconsum.
Un ulteriore punto di forza della procedura sta nell?aver scelto la via amministrativa senza ricorre ai tribunali, evitando l?errore che sta rendendo inutile un?analoga normativa francese. Ai creditori conviene arrivare a un accordo perché le vie giudiziali sono decisamente più costose, mentre il ricorso ad agenzie di ?recupero credito? spesso non giova all?immagine dell?azienda, specie se questi operatori hanno modi troppo spicci, e non è detto che alla fine si rientri del debito. Inoltre, i creditori ricevono dei vantaggi fiscali.
Il concordato viene definito da una commissione composta da rappresentanti delle categorie dei creditori e dei consumatori, nominati dal ministero del Welfare e presieduta dalla Banca d?Italia. Questo organismo valuta le istruttorie sui singoli casi presentate dai segretariati sociali presso i Comuni, istituiti dalla legge sulla riforma dell?assistenza, dalle fondazioni antiusura e dalle associazioni dei consumatori. Ammessi i privati cittadini (anche stranieri, purché lavorino in Italia), che percepiscano reddito e abbiano contratti per scopi non estranei ai bisogni della famiglia .
La parola adesso alla politica, chiamata a legiferare su un tema che ha raccolto un consenso vasto: «Il problema merita una legge bipartisan», conclude Monti.
Info: tel. 06.4417021
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