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Legge 40: il Ministro dimentica le sentenze che non le piacciono

Così Carlo Casini, presidente del Movimento per la Vita

di Redazione

Il ministro della Salute ha dichiarato oggi che nell?elaborazione delle nuove linee guida della legge 40 occorre tener conto delle due decisioni giudiziarie del tribunale di Cagliari e di quella di Firenze. A questa dichiarazione risponde Carlo Casini, presidente del Movimento per la vita.

«Una posizione comprensibile, quella del ministro Turco, che però non può scegliere tra le sentenze quelle con cui si sente più in sintonia, ma deve tener conto di tutte le decisioni giudiziarie intervenute in materia. Non ci sono sentenze buone e sentenze cattive. Tanto più che alcune delle decisioni ?dimenticate? dal ministro sono ben più autorevoli delle due citate, perché pronunciate da organi collegiali e addirittura dalla Corte Costituzionale.
«Il ministro deve leggere anche le due sentenze del tribunale di Catania (del giudice singolo e del giudice collegiale), le tre sentenze del Tar del Lazio e l?ordinanza della Corte Costituzionale che ha dichiarato inammissibili le eccezioni di incostituzionalità sulla legge 40. In tutte queste decisioni è espresso chiaramente o si suppone che la diagnosi genetica preimpianto (Dgp) è vietata dalla legge 40. Di conseguenza le linee guida non possono violare la legge consentendo la dgp».


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