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Legge 266: la replica di Grazia Sestini

Il sottosegretario al Welfare risponde, in un comunicato, alla mobilitazione della Consulta nazionale del volontariato. E spiega la posizione del governo

di Benedetta Verrini

Volontariato: “Il Governo non taglia i fondi, perché i fondi non sono del Governo” . Così la senatrice Grazia Sestini, sottosegretario al Welfare con delega alle politiche sociali, replica a quanto è stato riportato oggi da Repubblica riguardo alla mobilitazione delle associazioni di volontariato sulla riforma della 266. Riportiamo di seguito il comunicato stampa del sottosegretario Sestini: “Il volontariato in Italia – spiega il sottosegretario – per volere del Legislatore è finanziato per lo più con fondi privati provenienti dalle Fondazioni Bancarie. E’ perciò incomprensibile – osserva Sestini – l’allarme, condito da pesanti inesattezze, lanciato dai Centri di Servizio. Il Governo ha soltanto separato i fondi a disposizione del volontariato in due parti. Il 50% è destinato ai Centri di Servizio, che continueranno a svolgere appieno – ribadisce il sottosegretario – la loro attività e coglieranno l’occasione per eliminare spese superflue. Il restante 50% dei fondi è a disposizione dei Comitati di Gestione, dove il volontariato è ampiamente rappresentato assieme a tutti gli altri attori del welfare, per finanziare progetti direttamente presentati dalle associazioni, ivi compresi gli Enti del Servizio Civile Nazionale. ” “Sono inconcepibili – conclude il sottosegretario Sestini – i toni e i contenuti delle dichiarazioni rilasciate dai Centri di Servizio, che meglio di altri conoscono l’entità dei fondi non utilizzati, la difficoltà a radicarsi in alcune regioni, gli squilibri esistenti fra i vari territori e la necessità che tutte le associazioni di volontariato, anche quelle più piccole, possano accedere ai finanziamenti. Il Governo ha scelto la strada di anticipare alcuni aspetti della riforma complessiva, che pure ha presentato in Parlamento, perché intende dare una risposta concreta e immediata alle tante domande che vengono da parte di chi, nel volontariato, opera quotidianamente.”


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