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Legge 185: si fermano i treni ma non la campagna

Continuano le iniziative anche dopo l'approvazione in Senato del disegno di legge 1547. Peccato per l'assenza di parlamentari in queste occasioni. Replica del Senatore Martone

di Maramao

Si è tenuta ieri sera, giovedì 8 maggio a Brugherio, in provincia di Milano, un incontro dal titolo “Difendiamo la 185”. Invitati l’on. Marco Fumagalli (DS), il sen. Francesco Martone (Verdi) e Riccardo Bagnato (VITA). Per discutere, insieme agli organizzatori della serata (Comitato brugherese per la Pace e il Disarmo), e a tutti presenti, della campagna e del futuro della Legge. Discussione informale, al limite del dibattito acceso, che ha coinvolto qualche decina di persone fino a tarda serata. Preoccupazione soprattutto per il significato sociale e politico che in questo modo il Governo ha dato, decidendo di licenziare una Legge che liberalizza il commercio delle armi, proprio durante un conflitto che vede l’Italia a fianco di chi tale guerra l’ha dichiarata. Un segnale giudicato incaccettabile dal piccolo ma coraggioso popolo pacifista di Brugherio. E un utile appuntamento per chi, come parlamentare, rischia di essere sommerso dalle pratiche e dagli appuntamenti d’aula, perdendo di fatto la percezione della realtà… locale. Utile, talmente utile che entrambi i parlamentari hanno pensato bene di disertare la serata. Il primo per non si sa quale motivo specifico, il secondo perché bloccato sull’Eurostar a Prato: 120 minuti di ritardo, dicunt. Mannaggia! Risposta del Senatore Martone Caro Direttore, leggo il vostro articolo sull’iniziativa di Brugherio sulla legge 185 alla quale ero stato invitato, al quale ho dovuto a malincuore rinunciare per ragioni estranee alla mia volontà. Il mio treno come molti altri quel pomeriggio ha subito un blocco di circa un’ora e mezza per una interruzione della linea elettrica a Prato. Dopo numerose telefonate con gli organizzatori abbiamo concordato sull’inutilità di arrivare a Milano alle 22.00 per poi arrivare a Brugherio non prima delle 22.30 ad incontro pressocché terminato. A prescindere dai fatti, devo comunicarle un certo disappunto perché nel vostro articolo sembra che il sottoscritto avesse portato questa come scusa per non partecipare all’iniziativa. Tutto il contrario, visto che nel caso delle iniziative sulla legge 185 avrei avuto magari tutto l’interesse a far conoscere al pubblico il mio impegno costante, coordinato continuamente con i promotori della Campagna sia in aula che all’esterno. Fanno fede le iniziative parlamentari, i miei interventi in aula ed in Commissione, e l’uso di tutti gli strumenti possibili per un parlamentare per poter salvare questa legge così importante, di cui anche il vostro settimanale ha riportato spesso notizia. Per una scelta di stile e motivazione personale ho deciso nella mia esperienza parlamentare di evitare di insistere troppo sulla visibilità delle mie iniziative per dare spazio al ruolo cruciale e fondamentale delle associazioni e dei movimenti nel sollecitare il dibattito politico e le iniziative parlamentari. Ora però quelle parole e quel modo di comunicare la ragione della mia mancata partecipazione all’iniziativa, quasi di rimprovero o di scarsa attenzione , non fa certamente giustizia dei fatti. P.S. di Maramao Senatore grazie per una precisazione che tranquillizza noi e gli amici di Brugherio. Comprensibile anche il poco senso dell’humor, dopo 120 minuti di ritardo…


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