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Legge 185: Parlamentari e Associazioni a confronto

Mentre si sta svolgendo il dibattito parlamentare sul DDL Immigrazione, si è tenuto un incontro del tavolo comune fra parlamentari e Terzo settore. Assente la maggioranza

di Riccardo Bagnato

ROMA – Si è appena concluso da pochi minuti l’incontro fra i parlamentari e le associazioni promotrici e aderenti alla campagna “Io difendo la 185”. L’incontro si è svolto presso l’ex Hotel Bologna a Roma. Presenti tra i parlamentari, Nuccio Iovene (DS) e Mimmo Lucà (DS), organizzatori dell’incontro nonché referenti per il tavolo parlamentare sul Terzo settore. Giovanni Bianchi (Margherita), Laura Cima (Verdi), Marina Sereni (DS), Giuseppe Lumia (DS), Stefano Boco (Capogruppo dei Verdi al Senato), Giovanni Bellini (Rifondazione comunista), Luigi Giaccio (DS), Marida Bolognesi (DS), Carla Rocchi (Margherita). Insomma. undici parlamentari sui 120 iscritti al tavolo permanente di lavoro sul Terzo settore. Da segnalare l’assenza di deputato del centro destra che, naturalmente, erano stati invitati. Presenti all’incontro fra le associazioni: ICS, Amnesty International, Medici senza frontiere, Associazione Obiettori non VIolenti, Campagna di obiezione alle spese militari, Peacelink, Oscar, Acli, Pax Christi e VITA. Durante l’incontro sono intervenuti Tonio Dall’Olio (Pax Christi) richiamando la necessità urgente di collaborazione affinché si limitino i danni che il disegno di legge 1927 può creare alla legge 185. Mentre l’on. Cima, confermando la “stranezza” con cui in Commissione si sono svolti i lavori, ha sostenuto che la posizione dell’on. Minniti era più rivolta all’accordo, che non specificamente nei riguardi della 185. Cima ha inoltre rilevato come una riflessione approfondita è necessaria non solo nei confronti della legge 185 e del relativo disegno di legge, ma sull’accordo di Farnbourgh (da cui la ratifica da parte degli stati europei partecipanti all’accordo nei termini espressi dal disegno 1927). Mentre Chiara Bonaiuti (Oscar, Osservatorio sulle armi) ha evidenziato problemi tecnici e grandi perplessità sulla formula adottata dal disegno di legge. In particolar modo ha constatato la volontà espressa nella ratifica di andare oltre quanto previsto dall’accordo quadro, estendendo ad esempio l'”autorizzazione globale di progetto” dai sei paesi aderenti ad OCCAR a tutti i Paesi europei e NATO, oltre ad altri limiti di meccanismi di controllo e trasparenza pur riconosciuti dall’accordo quadro. Spaventa inoltre l’aggiunta dell’aggettivo “grave” davanti alla definizione di “violazione diritti umani” che dovrebbe essere uno dei criteri per impedire la vendita ai Governi che se ne macchiano. Intervento amaro è stato quello di Nicoletta Dentico (Medici senza frontiere e gia’ responsabile della Campagna contro le mine) che ha sottolineato come ancora una volta si deve riparare ad una “grave disattenzione”, quando viceversa da 10 anni sono molte le associazioni che si occupano dell’argomento e diversi i laboratori, osservatori, luoghi di dibattito istituzioniali e non in cui si poteva e si doveva prevenire un tale allarme. Si è avuta l’impresione che Dentico si riferisse non solo alle associazioni, ma anche ai rapporti con i parlamentari. Massimo Paolicelli (AON) è intervento evidenziando l’assenza dei parlamentari della maggioranza, pur aderenti al tavolo, e chiedendo di intervenire sui singoli deputati dei propri collegi per un invito a non approvare il disegno di legge n.1927. Sensibilizzando così anche la maggioranza sulle implicazione della modifica. E adesso? Si è ribadita la necessità di un tavolo comune fra parlamentari ed associazioni in modo di entrare nel dettaglio degli interventi necessari, in particolare nella stesura degli emendamenti. E’ in via di stesura inoltre un calendario di iniziative e interventi che comprende per la fine di febbraio una conferenza stampa di presentazione delle attività e delle soluzioni proposte. Al tavolo è arrivata, tramite Amnesty. l’adesione della trasmissione di Radio Rai, “Zapping”, che durante la quale per tutta la settimana verrà aperta una finestra sulla campagna per la difesa della legge 185.


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