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Legge 185: Lettera aperta ai Deputati

Lettera aperta ai Deputati e Senatori di Novara e VCO

di Redazione

Vogliamo esprimere la nostra amarezza e preoccupazione circa l?approvazione del disegno di legge 1547 relativo alla ratifica dell’Accordo di Farnborough, sul commercio delle armi, che dalle notizie in nostro possesso temiamo venga approvato dal Senato giovedì 6 marzo. Con questa decisione, della Camera prima e giovedì del Senato, vengono introdotte misure per facilitare la ristrutturazione e le attività dell’industria europea per la difesa, con sostanziali modifiche alla legge italiana 185/90 sulla produzione ed il commercio delle armi. Diversi problemi aperti rimangono irrisolti, come la questione della destinazione d’uso finale dell’arma prodotta e la totale mancanza di trasparenza sul ruolo tecnico delle banche alla produzione armiera. E? molto grave sovvertire la legge 185/90, attualmente in vigore in Italia, una delle normative internazionali più rigide in tema di produzione e commercio delle armi. Un documento ufficiale della Caritas Italiana, nel febbraio 2002 parlava di ?forte preoccupazione? in caso di approvazione di questo trattato, sottolineando tra l?altro che ?si attenua il divieto di esportazione e di transito verso i Paesi che pongono problemi in tema di diritti umani. La legge 185 parlava di ?accertate violazioni delle convenzioni internazionali in materia di diritti umani?, mentre ora si parla solo di ?gravi violazioni?, senza peraltro specificare a chi spetti la valutazione e con quali criteri.? E? un segno particolarmente preoccupante, soprattutto per quello che si sta vivendo a livello internazionale. Vogliamo ricordare che alla Veglia Missionaria Diocesana, lo scorso 19 ottobre ad Omegna, una Suora missionaria novarese, da anni operante in Liberia, ha portato una drammatica testimonianza sugli effetti micidiali provocati dalle armi prodotte in Italia e poste in mano ai bambini soldato di quel tormentato paese africano. Inoltre il card. Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, aprendo i lavori del Consiglio permanente della Cei, l?11 marzo 2002, invitava a ?fare attenzione a che la ratifica da parte del Parlamento italiano dell?accordo quadro per la ristrutturazione dell?industria europea di difesa non comporti l?attenuarsi dei controlli sul commercio delle armi?. Anche il nostro vescovo mons. Renato Corti, durante l?Omelia in Cattedrale a Novara lo scorso 12 ottobre, in occasione dell?ordinazione di alcuni diaconi, ebbe a dire: ?Vogliamo anche chiedere che i nostri governanti riflettano seriamente sull?esportazione delle armi di produzione italiana, che è in aumento e che con la modificazione della legge 185/90 rischia di aprire la strada alla vendita a nazioni in guerra e a nazioni che non rispettano i diritti umani. E il 56% della produzione italiana delle armi è assorbito dai Paesi del Sud del mondo. E la gente di questi paesi non ha proprio bisogni di questo!? Spiace constatare come questi autorevoli appelli stiano cadendo nel vuoto, e vinca la logica di mercato su qualsiasi criterio di moralità e di giustizia. Le chiediamo quindi di non votare il DDL 1547, sul commercio delle armi. La salutiamo e ringraziamo se ci comunicherà la Sua posizione in merito. mons. Mario Bandera, Direttore Centro Missionario Diocesano Direttore Uff. della pastorale sociale e del lavoro, la giustizia e la pace don Natale Allegra, Direttore Caritas Diocesana don Renato Sacco, Consigliere Naz. di Pax Christi Novara, 5 marzo 2003 Commissione Diocesana Giustizia e Pace, Vicolo canonica 3/b 28100 Novara Tel. 0321 611771 fax 0321 397970 e-mail cmdnovara@libero.it


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